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Il condono edilizio salva casa 2024 voluto da Salvini interesserà l'80% delle abitazioni: cosa si potrà sanare

Con il condono edilizio salva casa proposto da Matteo Salvini colpo di spugna su tramezzi, soppalchi e altri piccoli abusi realizzati in violazione di legge

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il condono edilizio salva casa 2024 è più vicino: Matteo Salvini preme l’acceleratore sul primo pacchetto della cosiddetta “pace edilizia”, un insieme di norme che andrà a sanare una serie di piccole difformità che, secondo i calcoli del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, interessa quasi l’80% degli immobili degli italiani.

Perché Salvini punta sul condono edilizio

Secondo il ministero, la norma in fase di definizione è volta a “sanare tutte le difformità interne alle abitazioni che stanno bloccando milioni di italiani e di immobili che potrebbero essere tranquillamente rimessi sul mercato liberando gli uffici comunali da centinaia, migliaia di pratiche che si accumulano da 40 anni”.

L’obiettivo della sanatoria edilizia

L’obiettivo della sanatoria, nelle intenzioni di Matteo Salvini, è quello di tutelare i proprietari di casa, salvandoli dalle sanzioni per le infrazioni minori e liberandoli dall’onere di operare mini-ristrutturazioni in caso di vendita.


Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ma l’obiettivo è anche quello di alleggerire il lavoro degli uffici comunali talvolta sommersi dalle richieste di sanatorie.

Cosa si potrà sanare

Il condono inizialmente proposto da Salvini a metà 2023 andrà dunque a coprire:

  • le difformità di natura formale legate a incertezze interpretative della normativa;
  • le piccole difformità edilizie nelle singole unità immobiliari come ad esempio la creazione di tramezzi e soppalchi;
  • le piccole difformità che avrebbero essere potute sanate a suo tempo, ma oggi non sanabili a causa del mutamento della disciplina;
  • i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Opposizione all’attacco

Dura la posizione del Pd, che già a suo tempo si era scagliato contro il condono fiscale. Il responsabile Casa del partito, Pierfrancesco Majorino, commentando il condono edilizio 2024 parla di un provvedimento “assolutamente disastroso”.

“Abbiamo bisogno di un piano nazionale Casa a sostegno dell’affitto e per il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica”, afferma Majorino. “Servono risorse per recuperare e riqualificare in modo da dare risposte concrete a giovani coppie lavoratori e cittadini che o in affitto nel privato o attraverso le case popolari devono poter trovare una risposta diversa”.

“Il ministro Salvini – conclude – su questi terreni è assolutamente immobile. In compenso rilancia un dannosissimo condono di cui proprio non si sentiva la necessità”.

Fonte foto: IPA

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