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Governo compatto contro la mozione di sfiducia a Matteo Salvini alla Camera: 211 voti per il leader della Lega

La mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini è stata bocciata alla Camera: Governo schierato compatto alle sue spalle

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L’Aula della Camera ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, con 211 voti contrari, 129 a favore e 3 astenuti. Le opposizioni contestavano al leader della Lega l’accordo del suo partito con quello di Vladimir Putin, “Russia Unita“. Governo, quindi, assai compatto.

La mozione di sfiducia a Matteo Salvini e l’accordo con il partito di Vladimir Putin

La mozione nei confronti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, bocciata dalla Camera nella votazione di mercoledì 3 aprile, era motivata dal rapporto siglato dalla Lega e dal suo leader con il partito di Vladimir Putin “Russia Unita“.

Era stato lo stesso Salvini, tuttavia, ad affermare che quel rapporto era diventato nullo nel momento in cui la Russia aveva invaso l’Ucraina.

matteo-salvini-mozione-sfiducia-lega-vladimir-putin-russia-viva-legaFonte foto: ANSA
La mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini è stata bocciata alla Camera con 211 voti contrari, 129 a favore e 3 astenuti

Come riportato da rainews.it, il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa aveva già ricordato in mattinata che “le parole di Salvini sono state chiare, nel momento in cui Putin aggredisce uno Stato è chiaro che non può più essere un alleato della Lega, partendo dal presupposto che i rapporti tra Salvini e Putin erano meno frequenti rispetto a quelli tra Putin e Calenda. Salvini ha detto ‘ci sono state delle elezioni, punto’. Poi la strumentalizzazione giornalistica nei confronti di Salvini è sempre propensa a farlo passare come quello che non è”.

Tra gli altri, erano presenti in Aula il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Lega), il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani.

Salvini ha lasciato la Camera dopo il question time. Salendo in auto, il vicepremier ha dichiarato: “Ho una riunione sulle concessioni autostradali, vado a fare il mio lavoro di ministro”.

Le dichiarazioni dell’opposizione

“È molto grave che non sia presente”, ha detto durante le dichiarazioni di voto Angelo Bonelli. Il leader di Alleanza Verdi Sinistra è intervenuto a favore della mozione di sfiducia, ricordando come il capo del Carroccio qualche anno fa “disse che avrebbe ceduto ‘due Mattarella e mezzo per un Putin‘”.

“Il problema non è di Salvini o della Lega ma della premier Meloni che va in Europa a dire che siamo con Zelensky, che sosteniamo Kiev e ha un vicepresidente del Consiglio con questo livello di ambiguità“, ha dichiarato il capogruppo di Azione alla Camera Matteo Richetti.

Governo nel mirino, c’è ancora la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè

È slittato invece a domani il voto sulla mozione di sfiducia (a firma del M5S) nei confronti della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per le vicende legate alla società Visibilia.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha fatto sapere di essere “zero preoccupata“. “È un voto importante, giustamente l’opposizione fa la sua parte – ha dichiarato – rendendo però più forte la maggioranza”.

“Avrei voluto rivolgermi alla ministra Santanchè o a qualche ministro, ma purtroppo vediamo che sono assenti – ha spiegato la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli, illustrando in Aula la mozione che chiede le dimissioni della ministra -. Evidentemente la maggioranza ha preferito tenerla nascosta“.

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