I feriti del bus precipitato a Mestre sono disperati, parla il medico: "Non sapevano dove fossero i familiari"
La situazione dei feriti dell'incidente del bus di Mestre e il racconto di un medico del 118, tra i primi soccorritori giunti sul posto
Sono quindici le persone rimaste ferite nell’incidente dell’autobus precipitato dal cavalcavia a Mestre nella serata di martedì 3 ottobre, una tragedia costata la vita a 21 persone. Un medico del 118, tra i primi a intervenire sul posto, racconta il dolore e la disperazione dei feriti in quei drammatici momenti dopo l’incidente.
Feriti del bus, parla il medico
Le persone ferite che erano in grado di parlare dopo lo schianto dell’autobus esprimevano “la sofferenza per il trauma e il dolore per la ricerca dei familiari che non sapevano dove fossero, le condizioni cliniche in cui erano”.
Lo ha detto all’Ansa la dottoressa Federica Stella, medico del 118 della Ulss3 Serenissima, uno dei primi soccorritori intervenuti sul luogo dell’incidente a Mestre.
“Noi ci troviamo quotidianamente di fronte a situazioni di questo genere, non per numerosità ma per caratteristiche cliniche. Abbiamo moltiplicato a livello di numeri la nostra quotidianità lavorativa per cui siamo addestrati e preparati”, ha concluso.
I feriti ricoverati in 5 ospedali
I 15 feriti dell’incidente dell’autobus sono stati distribuiti tra 5 ospedali della zona, quattro sono ricoverati in gravissime condizioni in Rianimazione.
“Abbiamo utilizzato 5 ospedali – ha spiegato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Treviso ha svuotato il pronto soccorso per accogliere i feriti, mentre l’ospedale centrale di Mestre si è occupato in prima linea del soccorso. Dolo, Mirano e Padova hanno pazienti politraumatizzati”.
Tra i 15 feriti ci sono quattro ucraini, due spagnoli, un tedesco, un francese, due austriaci e un croato. Da quanto emerso, i quattro più gravi sarebbero tutti maggiorenni, tra i 20 e i 30 anni: tre ricoverati in rianimazione a Mestre, uno a Dolo.
Tra i feriti ci sono due fratellini tedeschi di 7 e 13 anni con diversi traumi e fratture: operati durante la notte sono ora fuori pericolo. C’è poi una donna austriaca che si ritiene sia la mamma di due bambine, di 3 e 13 anni, ricoverate a Treviso in condizioni non gravi.
Vittime ancora da identificare
Alcuni feriti e numerose vittime sono ancora da identificare. A bordo dell’autobus come detto c’erano turisti stranieri di varie nazionalità. Per questo le operazioni per l’identificazione, per contattare e fare arrivare in Italia i familiari richiederanno del tempo.
Secondo quanto reso noto dal prefetto di Venezia Michele Di Bari, finora sono 7 le vittime identificate su 21. Si tratta di cinque cittadini ucraini, un tedesco e l’autista italiano, Alberto Rizzotto.