Green pass e governo, patto tra Salvini e Meloni: il retroscena

Un passo avanti sul decreto green pass alla mattina, con il ritiro degli emendamenti da parte di tutti i partiti della maggioranza che permette al governo di evitare la fiducia. Poi il caos alla sera con il voto segreto alla Camera, che vede la Lega votare a favore dell’emendamento di Fratelli d’Italia per cancellare l’obbligo della certificazione verde al ristorante.

La modifica al testo è stata bocciata dall’Aula, ma tanto basta per scatenare l‘ira degli altri partiti di maggioranza, con il leader Pd Letta che parla di atteggiamento “gravissimo” dei leghisti, definiti irresponsabili e inaffidabili.

Secondo quanto scrive Repubblica, non è casuale questa ritrovata armonia tra i due partiti della destra sovranista, uno all’opposizione e l’altro al governo. Dietro la pace tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni ci sarebbe un accordo per andare al voto anticipato e presentarsi con la destra unita alle prossime elezioni politiche.

L’intesa tra Lega e Fratelli d’Italia sarebbe stata raggiunta al forum di Cernobbio, condita dai selfie dei due leader, tra sorrisi e abbracci. Una ritrovata unione di intenti con l’obiettivo di serrare le fila per l’imminente tornata elettorale nelle grandi città ma soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche.

Un patto confermato di fatto, proprio a Cernobbio, da un esponente di spicco di FdI come Ignazio La Russa, che così ha parlato dell’incontro tra Meloni e Salvini: “Si è parlato di elezioni e della prospettiva che queste siano anticipate, come sia noi che Salvini crediamo e auspichiamo. Quella foto, insomma, non è un fatto episodico: è l’inizio di un cammino“.

Salvini e Meloni puntano quindi alle elezioni anticipate, dopo l’elezione del nuovo Capo dello Stato. L’idea appare quella che punta al tentativo di convincere Mario Draghi ad accettare il Quirinale e a chiudere anzitempo la legislatura.

Draghi successore di Mattarella potrebbe ottenere il sostegno di Forza Italia, nonostante il partito preferisca arrivare a fine legislatura (e nonostante resista il sogno di Berlusconi di salire al Colle); e dei renziani, che dopo aver provocato la crisi del governo Conte bis appaiono sempre più vicini alle posizioni del centrodestra.

Resta la grande incognita delle intenzioni del diretto interessato, non ancora note: decisiva sarà la volontà del presidente del Consiglio.