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Governo, è già tempo di ultimatum: il paletto posto da Salvini a Giorgia Meloni, ipotesi appoggio esterno Lega

Il leader del Carroccio avrebbe già posto un paletto all'alleata sulla formazione del nuovo governo

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

“Il centrodestra unito ha vinto le elezioni ed è pronto a governare. Basta mistificazioni”. Così Giorgia Meloni dopo l’incontro di ieri con Matteo Salvini. Una precisazione giunta dopo che alcuni organi di stampa hanno attribuito alla leader di Fratelli d’Italia i seguenti virgolettati: “Meloni non cede su Salvini: ‘Non lo voglio, è filo-russo’” e “Il veto di Meloni su Salvini: ‘Matteo non avrà ministeri chiave’”.

Dietro la smentita, però, ci sarebbe un passaggio chiave. Il segretario del Carroccio avrebbe posto un ultimatum all’alleata: o il Viminale spetterà a lui oppure la Lega potrebbe persino sfilarsi e puntare su un appoggio esterno al governo che sorgerà.

Salvini vuole il Viminale

Uno dei più grandi rebus dell’esecutivo da formare è proprio il ruolo che avrà Matteo Salvini. Non è un mistero che il leader leghista voglia tornare al Viminale. “Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell’ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l’abbiamo”, ha ribadito il segretario del Carroccio nelle scorse ore. Meloni, a proposito di affidare il ministero dell’Interno all’alleato, è piuttosto guardinga.

La nota finale dell’incontro tra i due leader ha recitato quanto segue: “Il colloquio si è svolto in un clima di grande collaborazione e unità di intenti” e “entrambi i leader hanno ribadito il grande senso di responsabilità” che la vittoria alle elezioni comporta. Una dichiarazione tesa a smorzare eventuali polemiche e ad assicurare che il clima nel centrodestra è sereno. Tutto procede davvero senza intoppi? Ni.

L’ultimatum della Lega

Lungo la serata di mercoledì 28 settembre, fonti ufficiali di FdI, come raccontato dal Corriere della Sera, hanno comunicato che “non si è parlato né oggi e né in questi giorni di nomi, incarichi, attribuzioni di deleghe né separazioni di ministeri e sono prive di fondamento retroscena di stampa su presunti veti, così come le notizie già smentite da Palazzo Chigi su un “patto” Meloni-Draghi“.

Altrimenti detto, al momento non si è ancora parlato nel dettaglio dei ruoli chiave dell’esecutivo che verrà. Tuttavia pare che un paletto sia già stato piantato dalla Lega. Sia in Forza Italia che in Fratelli d’Italia si racconta di “messaggi” recapitati dagli sherpa leghisti agli omologhi dei due partiti con tono perentorio: se a Salvini non sarà dato il Viminale, il partito potrebbe limitarsi all’appoggio esterno.

Clima teso

Il clima sarebbe piuttosto teso, con la Meloni  che non vedrebbe di buon occhio l’insediamento di Salvini al ministero dell’Interno per via dei suoi precedenti al Viminale (il processo Open Arms è in corso) e per via della sua ‘iperattività’ politica.

Creerebbe “un caso al giorno, mentre la Meloni “vuole un governo serio e inattaccabile sotto ogni profilo, in casa e all’estero”, hanno riferito da FdI, sempre come riportato dal CorSera. Il percorso per formare la squadra di governo si preannuncia tutt’altro che una passeggiata. Altro passo cruciale sarà l’incontro che a breve avranno Meloni e Berlusconi.

La smentita della Lega

“Ieri ha smentito presunti virgolettati Giorgia Meloni, oggi smentisce Matteo Salvini, domani a chi toccherà? Le frasi attribuite al leader della Lega nei retroscena odierni sono totalmente false: il centrodestra ha stravinto le elezioni e governerà bene e senza spaccature per i prossimi anni. La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: ieri Salvini e Meloni hanno parlato serenamente di come affrontare i problemi del Paese”. È quanto si legge in una nota della Lega.

Fonte foto: ANSA

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