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Giovanni Toti indagato per presunta frode milionaria sulle mascherine anti-Covid: l'accusa al governatore

Giovanni Toti sarebbe stato tra i protagonisti di una frode milionaria durante la pandemia: spuntano alcune intercettazioni sulle mascherine anti Covid

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Giovanni Toti è indagato per una frode milionaria riguardo alle mascherine anti Covid. Il presunto raggiro è stato scoperto dagli inquirenti nell’ambito dell’indagine sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del governatore della Liguria, attualmente agli arresti domiciliari.

Giovanni Toti indagato per frode milionaria: il ruolo di Domenico Cianci

Come riportato nelle informative della Guardia di Finanza, si tratterebbe di una frode del valore di un milione e 200 mila euro.

Nel mirino è finita un’associazione per delinquere, promossa e capeggiata da Yuri Fergemberger ed Edoardo Boldrini, che nei mesi più drammatici della pandemia avrebbe realizzato “plurime condotte di illecita commercializzazione di prodotti sanitari, in sfregio anche ad elementari norme di tutela della salute e nell’esclusiva prospettiva di massimizzare i propri illeciti guadagni”.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti

La figura centrale a cui si sarebbero rivolti Fergemberger e Boldrini per diventare fornitori della Regione (e in particolar modo delle scuole) era Domenico Cianci, amministratore di decine di condomini a Rapallo e re delle preferenze alle regionali del 2020.

Le intercettazioni: “Una mano lava l’altra…”

In una delle intercettazioni trapelate si sentono due persone non indagate discutere proprio di Cianci e del suo stretto rapporto con Toti.

“Cianci ok? (…) e con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso… sarebbe… sarebbe un bel colpo, eh?”, “perché ora le stanno cercando da fare paura”.

E la seconda persona risponde: “ma per le scuole, dici?”. E dall’altro lato la conferma: “perché lì si parla di milioni di pezzi… visto che lui vuole una mano… una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso…”.

I guai di Toti: dal porto di Genova ai legami con la criminalità organizzata

Toti attualmente si trova agli arresti domiciliari a seguito dell’inchiesta che, secondo l’accusa, delinea uno scenario criminoso che comprende favori ad aziende e imprenditori in cambio di voti.

All’interno del “sistema Toti” sono emersi anche intrecci con la criminalità organizzata calabrese e siciliana radicata in Liguria.

L’interesse degli inquirenti è però concentrato soprattutto sulla gestione degli affari legati al Porto di Genova, in merito alla quale vengono contestate diverse gravi irregolarità.

In questo senso l’accusa centrale, per il governatore, è di aver ricevuto da Aldo Spinelli, imprenditore del porto genovese ed ex presidente delle squadre di calcio Genoa e Livorno, 74mila euro in contanti e varie promesse di finanziamenti.

Il 13 maggio, oltre al filone delle mascherine, si è appreso anche dell’accusa di falso sui dati Covid.

 

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