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Gigi Riva morto dopo aver rifiutato l'angioplastica: il motivo rivelato dai medici dell'ospedale di Cagliari

I medici avevano proposto in mattinata l'angioplastica, ma Gigi Riva voleva parlarne prima con i suoi cari. Nel tardo pomeriggio, poi, l'infarto fatale

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Gigi Riva ha rifiutato l’angioplastica poche ore prima di morire presso l’ospedale San Michele di Cagliari. A rivelarlo era stato già Marco Corda, il direttore del reparto di cardiologia, ma a confermarlo davanti alla stampa è stato il direttore sanitario del Brotzu di Cagliari Raimondo Pinna.

Riva ha rifiutato l’angioplastica

La notizia della morte di Gigi Riva, arrivata nella serata di lunedì 22 gennaio 2024, ha sconvolto il mondo del calcio. L’addio a “Rombo di Tuono” è stato improvviso, dopo un malore che inizialmente non aveva destato preoccupazioni. Ma un campanello d’allarme, perché il 79enne si sarebbe dovuto sottoporre a un’angioplastica nelle ore successive per migliorare la propria situazione.

Ma quell’angioplastica Gigi Riva non voleva farla. Infatti, come riferito dal direttore sanitario del Brotzu di Cagliari Raimondo Pinna, l’ex calciatore era stato informato di potersi sottoporre all’intervento, ma lui l’avrebbe rifiutato.

Gigi Riva dopo aver ricevuto il Collare d’Oro nel febbraio 20217

Già nelle ore successive alla morte di Riva era stato Marco Corda, direttore del reparto di cardiologia che lo aveva in cura, a confermare che il 79enne aveva preso tempo prima di dare il consenso all’operazione. Nicola, il figlio, si era però detto sicuro che martedì 23 il padre sarebbe stato operato.

Il malore e la morte

Non è stato così, perché Gigi Riva ha preso tempo, forse intimorito dall’intervento. Ma la situazione, una volta arrivato al San Michele dell’Arnas Brotzu di Cagliari, è apparsa subito preoccupante.

All’ex calciatore, infatti, era stata diagnosticata un sindrome coronarica acuta che si sarebbe potuta risolvere con l’intervento. Arrivato alle 3 del mattino dopo un malore accusato in casa e sottoposto agli esami alle 10.30, il quadro era chiaro ai medici, tanto da avere informato Riva attraverso un collegio di specialisti.

Il 79enne avrebbe tergiversato e alle 17.50 è stato colto da arresto cardiocircolatorio. Immediati i soccorsi, con la rianimazione avvenuta in stanza. Successivamente è stato trasportato in sala operatoria per tentare l’angioplastica d’urgenza. Intervento che però è risultato inefficace, con la morte dichiarata alle 19.10.

Le parole di Riva prima di morire

Le ultime ore di Riva al San Michele di Cagliari sono state però ricche di interrogativi per il 79enne. L’ex calciatore, infatti, aveva espresso tutti i suoi timori per l’intervento, col dottor Corda che gli aveva lasciato il tempo per riflettere non aspettandosi un crollo così repentino del quadro clinico.

Riva aveva anche ringraziato il dottore, ma all’idea dell’angioplastica aveva replicato: “Ci voglio pensare, ne devo parlare con i miei cari”.

Camera ardente e funerali

Intanto è stato annunciato che la camera ardente sarà allestita allo stadio di Cagliari per contenere la folla che vorrà rendere l’ultimo omaggio a Gigi Riva.

I funerali, invece, saranno in programma per la giornata di mercoledì 24 gennaio 2023 presso la Basilica di Bonaria, con orari ancora da definire. Alla base della scelta la necessità di un luogo anche simbolico per accogliere le migliaia di persone che saranno a Cagliari per salutare Rombo di Tuono

Fonte foto: ANSA

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