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Mottarone, perché gli indagati non sono in carcere: parla la gip

La gip di Verbania ha spiegato perché i tre indagati sono tornati a casa, e proseguono le indagini sulla terribile tragedia della funivia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Dovreste essere contenti di vivere in uno stato democratico. Secondo me non c’erano le esigenze cautelari e gravi indizi di colpevolezza per tenere in carcere gli indagati”. Lo ha dichiarato Donatella Buonamici, la gip di Verbania che indaga sulla vicenda della tragedia della funivia del Mottarone, ai cronisti di Repubblica. Con la sua ordinanza ha permesso ai tre indagati di tornare a casa. Solo Gabriele Tadini è agli arresti domiciliari.

“Io ho osservato che non sussisteva il pericolo di fuga, non esisteva. Non ho ritenuto per due persone la sussistenza dei gravi indizi, non perché non abbia creduto a uno” ma “perché ho ritenuto non riscontrata la chiamata in correità, che deve essere dettagliata. Questa non lo era, ed era smentita da altre risultanze”.

La gip ha poi aggiunto che “il pm fa il suo lavoro bene e  io faccio il mio lavoro, credo, altrettanto onestamente. È il sistema. Dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato in cui il sistema fa giustizia. È una garanzia, e invece sembra che non siate felici, l’Italia è un paese democratico”.

Funiva del Mottarone, come sta il piccolo Eitan: “È fuori pericolo”

Nel mentre proseguono le indagini sul disastro che ha ucciso 14 persone. L’unico sopravvissuto, il piccolo Eitan, di 5 anni, non ricorderebbe nulla di quanto è avvenuto, né della morte dei genitori, del fratellino e dei bisnonni. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, non avrebbe subito danni neurologici.

Secondo quanto dichiarato dai medici dell’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, il bambino sarebbe finalmente fuori pericolo, pronto al trasferimento dalla rianimazione a un reparto di degenza ordinaria.

Funiva del Mottarone, via ai nuovi accertamenti: nominato il perito

Nel mentre la Procura di Verbania ha nominato il consulente Giorgio Chiandussi, professore del Politecnico di Torino, per accertare le cause dell’incidente della funivia del Mottarone.

Il perito chiarirà le dinamiche che hanno portato alla caduta della cabina, verificando il presunto malfunzionamento dei freni di cui ha parlato il caposervizio Gabriele Tadini durante gli interrogatori e i motivi dietro la rottura della fune.

L’accertamento irripetibile potrebbe far partire nuovi avvisi di garanzia. Oltre a Gabriele Tadini finora sono stati iscritti nel registro degli indagati anche il gestore Lugi Nerini e il direttore di esercizio Enrico Perocchio.

Fonte foto: ANSA
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