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Filippo Turetta accusato di omicidio volontario: perché è solo un'imputazione provvisoria, parla il pm

Per Filippo Turetta l’ipotesi di reato è quella di omicidio volontario, che resta però una imputazione provvisoria. Lo spiega il pm Bruno Cherchi

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

L’ipotesi di reato per Filippo Turetta è quella di omicidio volontario, che resta per il momento una imputazione provvisoria, in attesa che vengano effettuati tutti gli accertamenti necessari. A spiegare i motivi di questa imputazione è il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi.

Imputazione provvisoria per Filippo Turetta

Era stato inizialmente indagato per tentato omicidio ma, già dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin, si è reso necessario “il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato”.

Sono queste le parole del procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, che da Padova ha voluto chiarire l’attuale situazione del ragazzo arrestato in Germania: “È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria”.

Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi

L’accusa è ancora provvisoria “perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un’impostazione più completa”, ha poi chiarito il pm.

Le altre imputazioni

L’ipotesi di reato è quindi quella di omicidio volontario, al quale le accuse formulate dalla procura di Venezia hanno aggiunto però l’aggravante del legame del vincolo affettivo e il sequestro di persona.

Come riportato da Ansa, la procura ha voluto chiarire questo aspetto:

“Il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin ha modificato i fatti e, quindi, il loro inquadramento in una fattispecie di reato diversa rispetto a quella contestata in precedenza al Turetta. L’arresto di quest’ultimo, a seguito dell’emissione del mandato europeo da parte della polizia tedesca, ha poi posto un punto fermo nelle indagini”.

Accuse che potranno essere confermate solo in seguito a “consulenze e ulteriori approfondimenti”. Il ragazzo è al momento in Germania, in attesa dell’estradizione. Sui tempi per il suo rientro in Italia però, l’Oberlandesgericht (il tribunale regionale superiore) di Naumburg non ha voluto rilasciare alcun commento.

L’interrogatorio di Filippo Turetta

Molti punti della vicenda dell’omicidio di Giulia Cecchettin potranno essere chiariti solo nel corso dell’interrogatorio a Filippo Turetta, che al momento “non è stato interrogato, perché bisogna che si nomini un difensore. Dobbiamo interrogarlo, ma questo potrà essere quando viene consegnato”, ha detto ancora Bruno Cherchi.

Il procuratore ha voluto anche chiarire che, nel caso in cui i tempi per l’estradizione dovessero allungarsi oltremodo, “potremmo pensare di andare a sentirlo in Germania”.

Anche le tempistiche per l’autopsia sul corpo della 22enne, ennesima vittima di femminicidio nel nostro Paese, “saranno, in parte, scanditi dai tempi derivanti dagli atti di rogatoria che sono in corso di predisposizione, data la presenza in territorio estero dell’indagato”. Questo perché, come ha spiegato il pm, gli accertamenti prevedono “la necessaria partecipazione” di Filippo Turetta.

L’estradizione di Filippo Turetta

Si resta quindi in attesa dell’estradizione del 22enne, che per il caso specifico sarebbe di tipo processuale, non essendoci ancora alcun tipo di condanna su Turetta. I tempi per l’estradizione possono anche essere lunghi, ma ci sono elementi specifici che possono accorciarli.

L’accettazione di Filippo Turetta di tornare in Italia è un “aspetto che accelera, nell’arco di una decina di giorni, la possibilità di provvedere” alla sua estradizione. Lo ha spiegato ai giornalisti il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. “Già da ieri – ha affermato a Venezia – sono stati avviati contatti con la magistratura tedesca, i tempi dell’estradizione di Filippo Turetta dipendono da loro, ma sono molto collaborativi”

Fonte foto: ANSA/X

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