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Fedez citato da Codacons per calunnia in tribunale a Roma: il rapper a rischio processo contro l'associazione

Fedez è a Roma per essere ascoltato dal giudice sulla causa per calunnia con Codacons, in seguito alle accuse di truffa del rapper all'associazione

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Fedez è a Roma per essere ascoltato dal giudice sull’ennesima battaglia legale contro Codacons. Il rapper è stato citato in giudizio dall’associazione dei consumatori per calunnia, in seguito alle archiviazione delle accuse per truffa sul alcuni banner relativi alle raccolte fondi legati al Covid-19 che il 34enne aveva mosso contro la sigla e il suo presidente Carlo Rienzi.

Fedez in tribunale a Roma

Ad annunciare il suo arrivo in tribunale a Roma è stato lo stesso Fedez con una storia sul suo profilo Instagram. “Un giorno in pretura, proteggimi” ha scritto il rapper citando il famoso format della Rai che ripercorre i processi più controversi nelle aule di tutta Italia.

Con tanto di dito medio e l’emoji di un cuoricino, il rapper ha aggiunto: “Direzione Roma per l’ennesimo processo inutile contro quella associazione inutile”. Più tardi, sempre nelle sue storie, ha continuato a scherzare sulla “diatriba tra Fedez e il Codacons”.

Fedez durante l’intervista con Francesca Fagnani nella trasmissione Belve

Le accuse contro Codacons

Questa battaglia legale tra il rapper e l’associazione dei consumatori nasce nel 2020. L’artista 34enne aveva querelato Codacons e il presidente Carlo Rienzi per i presunti banner pubblicitari fasulli, che a suo dire raccoglieva fondi con modalità definite “quantomeno torbide”.

Ho un processo col Codacons“, aveva annunciato Fedez durante una puntata del suo ex podcast Muschio Selavaggio. “Questi hanno fatto una roba durante la pandemia – aveva detto il rapper come, ricorda Repubblica – Un banner con scritto ‘Dona per il Coronavirus’. Al Codacons. Ovviamente, una cosa così lascia intendere che se tu doni i soldi a loro, loro avrebbero fatto qualcosa di concreto sul coronavirus. Siamo d’accordo, giusto? È pacifico questo. In realtà, tu donavi i soldi a loro e il Codacons non si occupa di sanità. Ho detto che quantomeno è torbido”.

L’archiviazione e la denuncia per calunnia

A gennaio 2023, Fedez aveva però perso la causa contro Codacons e l’associazione aveva contrattaccato promettendo la denuncia per calunnia. Il tribunale di Roma aveva rigettato, infatti, la denuncia dell’influencer, scrivendo che “la tesi contraria della difesa di Lucia (Fedez ndr) circa la presunta idoneità di quanto pubblicizzato dal Codacons a truffare il pubblico dei possibili donanti, è congetturale e apodittica

Il rapper si trova adesso indagato per calunnia e se la procura ha chiesto l’archiviazione, i giudici hanno firmato l’imputazione coatta. Fedez è chiamato dunque ad esporre la sua versione davanti a gup e rischia il rinvio a processo.

Fonte foto: ANSA

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