Estradato Valerio Salvatore Crivello killer della 'ndrangheta: riportato in Italia dopo una lunga latitanza
Il killer della 'ndrangheta Valerio Salvatore Crivello è stato estradato e riportato in Italia: è condannato all'ergastolo per omicidio
Tre anni di latitanza, poi l’arresto in Germania. Valerio Salvatore Crivello, killer della ‘ndrangheta condannato all’ergastolo, è stato estradato in Italia mercoledì 17 gennaio, riportato nel Paese dal personale del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della polizia criminale. Era stato arrestato lo scorso 4 settembre sull’isola di Sylt.
- Chi è il killer Valerio Salvatore Crivello
- La condanna all'ergastolo e la latitanza
- La nuova vita e l'arresto
Chi è il killer Valerio Salvatore Crivello
Valerio Salvatore Crivello, 45 anni, è nato a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.
Secondo quanto riferito dalla polizia, sarebbe legato alla cosca Scofano-Martello-La Rosa attiva a Paola, in provincia di Cosenza.
La condanna all’ergastolo e la latitanza
Era stato inizialmente arrestato dopo la condanna all’ergastolo emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione di polizia Tela del Ragno, per l’omicidio aggravato dal metodo mafioso di Pietro Serpa, commesso il 27 maggio 2003 proprio a Paola.
Il 20 novembre 2020, dopo aver appreso dal suo legale del pronunciamento in via definitiva della Cassazione, Crivello si era allontanato dall’abitazione dei propri genitori a Scorzè (in provincia di Venezia), dove si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
La nuova vita e l’arresto
Da quel giorno è iniziata una lunga latitanza che è finita il 4 settembre 2023, con l’arresto in un noto resort dell’isola di Sylt, in Germania: si fingeva personal trainer usando documenti contraffatti e false generalità.
Le indagini sono state dirette e coordinate dalla Procura Generale della Repubblica presso Corte di Appello Catanzaro.
L’arresto in Germania e l’odierna estradizione di Crivello in Italia lo aggiungono di fatto alla lista dei latitanti già catturati dall’avvio del Progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) che, attualmente, coinvolge (insieme al Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano e Interpol), il law enforcement di ulteriori 17 Paesi:
- Argentina;
- Australia;
- Austria;
- Belgio;
- Brasile;
- Canada;
- Colombia;
- Croazia;
- Francia;
- Germania;
- Malta;
- Paesi Bassi;
- Regno Unito;
- Spagna;
- Svizzera;
- Stati Uniti;
- Uruguay.
Il Progetto I-CAN ha come obiettivo la promozione della lotta globale alla ‘ndrangheta, per aumentare anzitutto la consapevolezza della minaccia, attraverso lo scambio di informazioni e di esperienze, basate soprattutto sul modello investigativo italiano.
In poco più di tre anni il Progetto ha creato un network che ha consentito la cattura in tutto il mondo di 94 pericolosi latitanti, di cui fa parte lo stesso Crivello.