Elena Cecchettin contestata al Salone del Libro: una donna con un rosario in mano le urla "Vade retro Satana"
Al Salone del Libro di Torino, nel corso di un intervento di Elena Cecchettin sulla resistenza femminista e sull'autodeterminazione, una donna ha fatto irruzione urlando slogan pro-vita
Fuoriprogramma al Salone del Libro di Torino. Nel corso di un intervento di Elena Cecchettin, ospite in un panel con un monologo sulla resistenza femminista e sull’autodeterminazione, l’attivista e sorella di Giulia (assassinata lo scorso novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta) è stata interrotta da una contestatrice. La donna, con un rosario in mano, ha fatto irruzione urlando slogan pro-vita e la frase “Vade retro Satana“.
- Elena Cecchettin contestata al Salone del Libro da una donna
- Il monologo della ragazza
- Elena Cecchettin e il rapporto con la sorella
Elena Cecchettin contestata al Salone del Libro da una donna
“Il patriarcato è un santo in confronto a voi. Le bestie hanno mantenuto l’istinto materno, voi invece uccidete i vostri figli”, ha inveito la contestatrice, interrompendo il dialogo tra la filosofa Alessandra Chiricosta e la ragazza, ospite sul palco dell’Arena Robinson di Repubblica, come riportato da Tgcom24.
Allontanata, la donna ha poi fatto ritorno, aggiungendo: “Giù le mani dai bambini. Non si uccidono“.
C’è stato un attimo di turbamento tra i presenti, ma poi l’incontro è proseguito.
Il monologo della ragazza
“È giunto il momento di mettere in discussione l’idea stessa di forza e di esplorare altre forme di potere, quelle che non si basano sull’oppressione e sulla coercizione“.
Questo l’invito lanciato da Elena Cecchettin nel corso del suo monologo, durato circa dieci minuti, dedicato alla resistenza e all’autodeterminazione femminile.
La giovane, con i capelli raccolti in trecce, indossava una maglietta nera con la scritta “Stop al genocidio“.
“Penso che tutto il corpo della donna sia sotto attacco“, ha detto nel corso del discorso. “Guerra nella guerra. Quando si tratta di conquistare territori lo stupro è considerato arma di guerra. Un modo per dimostrare di essere più potenti”
In prima fila, tra il pubblico, anche il padre Gino Cecchettin, presente al Salone con “Cara Giulia” (Rizzoli), il libro scritto insieme a Marco Franzoso e dedicato alla figlia tragicamente uccisa.
Elena Cecchettin e il rapporto con la sorella
Nel dicembre 2023, a un mese dalla morte della sorella, Elena Cecchettin aveva rilasciato una lunga intervista proprio a Repubblica.
A proposito della relazione tra Giulia e il suo killer Filippo Turetta, aveva raccontato: “Era una relazione di controllo e di abuso, ma all’inizio di una storia scusi tutto. Lui voleva essere presente in ogni cosa della vita di Giulia. Lei non poteva uscire con le amiche senza dirlo, quasi dovesse chiedere permesso. Non le lasciava spazio, non voleva che lei avesse una vita al di fuori di lui”.
A domanda precisa (“Vede la politica nel suo futuro?”), la ragazza aveva risposto: “La politica è nel mio passato e nel mio presente. Ma ci sono anche gli studi. L’arte. Le cose che mi fanno essere quella che sono. Poi certo c’è la nostra storia personale. Non voglio fare politica in nome di Giulia, diventare la testimonial del nostro lutto. Così come non voglio che Giulia sia ricordata solo come la vittima del suo assassino”.