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Gino Cecchettin ospite di Quarto Grado, il retroscena sull'ultimo pranzo della figlia Giulia: le sue parole

Gino Cecchettin, ospite del programma tv Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi, ha raccontato i dettagli dell'ultimo pranzo con la figlia Giulia

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Ospite della trasmissione televisiva Quarto Grado, andata in onda su Mediaset venerdì 8 marzo, Gino Cecchettin, padre di Giulia, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta la sera di sabato 11 novembre 2023, ha raccontato dell’ultimo pranzo con la figlia.

Le sue parole su Turetta

Alla domanda del conduttore Gianluigi Nuzzi se avesse conosciuto l’ex fidanzato della figlia, Filippo Turetta, Gino Cecchettin ha spiegato:  “Io l’avevo conosciuto, avevamo cenato un paio di volte, a casa nostra. Lo avevo trovato un po’ timido, introverso, ma mai avrei pensato fosse capace di tali gesti”.

E se in casa avessero captato dei segnali di emergenza, il padre di Giulia ha spiegato di averli avuti, ma “leggeri”: “Una relazione che si protrae fin troppo mi aveva portato a dire a Giulia di non uscire con Filippo nemmeno per amicizia e compagnia. Come sentinella avevo lei, che era la migliore persona di questo mondo”.

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L’ultimo pranzo di Giulia

Nella sua “cameretta”, ha continuato l’uomo, “magari piangeva perché non riusciva a trovare una pace, una tranquillità”, ha raccontato Cecchettin.

Riguardo all’ultimo pranzo di Giulia, descritto da Gino Cecchettin nel suo libro scritto con Marco Franzoso “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” pubblicato da Rizzoli, l’uomo ha raccontato che si è trattato di un “pranzo ordinario, dove si parla, si ride“.

“A casa nostra – ha aggiunto – non c’è la televisione in sala da pranzo, Giulia rideva come sempre“.

Il rapporto con il dolore

Quanto ai messaggi vocali inviati dalla figlia Giulia al padre, Gino Cecchettin ha svelato a Quarto Grado di averli salvati in una “chat particolare”. “Me li riascolto – ha confessato – mi fanno piangere da morire, star male, ma io ci entro nel dolore. Ho capito che questo è il mio modo di essere potente”.

Il padre della ragazza uccisa da Turetta ha spiegato che “potente” nel senso “che riesco ad affrontare situazioni come vedere la foto di mia figlia a rotazione, senza crollare”.

“Lei vive nella mia mente e la vedo dappertutto – ha poi aggiunto – come sua madre, cerco di farla diventare il mio grillo parlante. Voglio aiutare altre Giulia, lei avrebbe fatto questo, mi sto rifacendo al suo modo di vedere la vita”.

cecchettin_gino_quarto_grado Fonte foto: ANSA
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