Drone blocca il decollo dell’elisoccorso al lago Sorapis vicino Cortina: impossibile trovare il responsabile
Un drone ha impedito il decollo di un elisoccorso. L'elicottero doveva partire da Cortina per salvare una donna in difficoltà
Il 12 agosto, vicino a Cortina d’Ampezzo, un drone ha bloccato il decollo di un elisoccorso impegnato in un’operazione di emergenza. C’è stato il rischio di mettere in pericolo la vita di una donna ferita. L’evento non è passato inosservato ed è arrivato a Luca Zaia, che si è scagliato contro il responsabile del volo del drone, ma anche contro gli escursionisti improvvisati.
Elisoccorso a Cortina
La vicenda ha avuto inizio quando una donna di 51 anni, originaria di Mantova, si è trovata in difficoltà durante un‘escursione verso il lago Sorapis, una delle mete più ambite dagli appassionati di montagna.
A causa di un trauma al piede, la donna non era più in grado di proseguire la discesa verso valle. Il gestore del rifugio Vandelli, vicino al lago, ha allertato i soccorsi e un elicottero dei vigili del fuoco è stato inviato sul posto per trasportare la donna in ospedale.
Quando l’elicottero era pronto per il decollo però, un drone è apparso sopra l’area, impedendo al velivolo sanitario di sollevarsi da terra. Nonostante i tentativi di individuare il responsabile, la grande affluenza di persone ha reso impossibile identificare il pilota del drone.
La risposta al drone
L’episodio ha suscitato una forte reazione da parte delle autorità locali. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha espresso la sua indignazione definendo l’accaduto “estremamente grave e assolutamente inaccettabile”.
Zaia ha condannato l’irresponsabilità del pilota del drone, sottolineando come il suo gesto abbia messo a rischio non solo la vita della donna ferita (basti pensare a come sia stato utile per salvare la vita alla bambina a rischio annegamento), ma anche quella dei soccorritori. Il governatore ha inoltre ribadito l’importanza di un uso consapevole e regolamentato dei droni, specialmente in aree ad alta frequentazione turistica e in situazioni di emergenza.
Ha infine richiesto un intervento normativo più stringente per evitare che simili episodi possano ripetersi in futuro.
La denuncia di Zaia
Oltre all’incidente con il drone, Luca Zaia ha colto l’occasione per denunciare un altro problema crescente: l’incapacità di alcuni escursionisti di affrontare la montagna in modo sicuro.
Secondo i dati del Soccorso Alpino Veneto e del SUEM 118, dall’inizio di giugno 2024, sono stati registrati un +3% di interventi rispetto all’anno precedente e un +12% di persone soccorse. Tra queste, ben il 21% risultavano illese ma bloccate per incapacità di proseguire, mentre il 14% erano state soccorse a causa di perdita d’orientamento.
I numeri dimostrano come la montagna venga spesso affrontata con superficialità e come questo costi molto alle Regioni.