Guerra Israele-Hamas, ultime news di oggi: liberata una soldatessa israeliana, esercito saudita in allerta
Ventitreesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, strage di civili: il bilancio di morti e feriti
La guerra fra Israele e Hamas è giunta al 23esimo giorno. Il bilancio dei morti palestinesi a Gaza ha superato gli 8.00o, mentre i feriti più di 20 mila feriti; in Cisgiordania occupata si contano almeno 112 vittime, mentre i feriti 1.900. In Israele i morti sono più di 1.400 con più di 239 persone in ostaggio.
Nella Striscia di Gaza, la fame sta spingendo disperati a razziare i centri di distribuzione umanitari dell’ONU, mentre ieri sera sono arrivati altri 24 camion carichi di aiuti dal valico di Rafah. Mentre nel nord della Striscia l’esercito israeliano continua a condurre operazioni contro Hamas, oggi l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati interverrà al Consiglio di Sicurezza.
Più di 20 persone sono state ferite in un attacco a un volo proveniente da Israele, all’aeroporto di Makhachkala, nel Daghestan, una repubblica russa a maggioranza musulmana. Nel frattempo, il presidente iraniano Raisi minaccia conseguenze gravi, affermando che i presunti crimini del governo israeliano superano una “linea rossa” e potrebbero richiedere un’azione collettiva.
Il racconto della giornata
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Putin: assalto in Daghestan istigato dall’Occidente
“Gli eventi di ieri sera a Makhachkala sono stati fomentati anche attraverso i social network, soprattutto dall’Ucraina, per mano di agenti dei servizi speciali occidentali”. Lo ha detto Vladimir Putin commentando l’assalto di ieri all’aeroporto di Makhachkala, in Daghestan, contro l’arrivo di un aereo da Tel Aviv.
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Usa: speriamo in 100 camion al giorno verso Gaza
John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, ha detto che dalla Casa Bianca sperano che si possa arrivare a 100 camion di aiuti al giorno per Gaza.
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Esercito saudita in allerta
Sale la tensione anche in Arabia Saudita, dove l’esercito è entrato in stato di massima allerta a seguito di scontri con ribelli Huthi, costati la vita a quattro militari nella provincia sud-occidentale di Jazan, al confine con lo Yemen. La notizia arriva da Bloomberg, che spiega che i miliziani filo-Iran hanno anche tentato di lanciare un missile verso Israele.
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Liberata una soldatessa israeliana
Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha annunciato la liberazione di una soldatessa rapita lo scorso 7 ottobre. La giovane è stata liberata con un’operazione terrestre dell’esercito
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Israele: la conferenza stampa di Netanyahu conferma il 'no al cessate il fuoco'
La conferenza stampa del premier israeliano è stata chiara: no al cessate il fuoco e no alle ostilità contro Hamas. Al contrario ha dichiarato che: “Siamo entrati nella terza fase della guerra con l’esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia”.
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ONU: a lavoro su nuova risoluzione del Consiglio per descalation
Nuova riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. È stata convocata dagli Emirati Arabi Uniti e dovrebbe svolgersi intorno alle 15:00 ora locale. Si lavorerà a un coordinamento per gli aiuti umanitari. Secondo le fonti internet Malta e gli Emirati Arabi Uniti stanno lavorando su un altro progetto di risoluzione, dopo che quattro progetti sono stati respinti o sottoposti a veto dall’inizio del conflitto. Inoltre i 10 membri eletti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite stanno lavorando urgentemente su un altro progetto di risoluzione, data l’escalation, e cercando di portarlo a un punto in cui forse potrebbe arrivare a un voto nei prossimi giorni.
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Libano: il primo ministro sta lavorando per evitare la guerra con Israele
Najib Mikati, primo ministro libanese, sta lavorando per garantire che il suo paese non entri nella guerra Israele-Gaza. Lo ha confermato alla luce dei crescenti scambi transfrontalieri tra Hezbollah e Israele. “Sto facendo il mio dovere per impedire che il Libano entri in guerra”, ha detto all’agenzia di stampa AFP. “Per ora Hezbollah ha gestito la situazione in modo razionale e saggio e le regole del gioco sono rimaste limitate entro certi limiti”, ha continuato.
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Hamas: pubblicato un video dei prigionieri che chiedono uno scambio a Israele
Hamas ha pubblicato un video che mostra tre donne prigioniere. In questo le donne parlano rivolte a Israele e a Netanyahu. Dicono che non sono state protette dall’esercito il 7 ottobre e che è ora di intraprendere uno scambio di prigionieri. L’identità delle donne non è stata ancora verificata.
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Herzog: "Hamas ha tagliato la testa a Shani Louk"
Il presidente d’Israele Isaac Herzog ha confermato alla ‘Bild’ la morte della 22enne tedesco-israeliana Shani Louk, rapita il 7 ottobre da Hamas, spiegando che “è stato trovato il suo cranio”. Herzog ha aggiunto: “Ciò significa che questi animali barbari e sadici le hanno tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano. È una grande tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia”.
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Hamas: "8.306 morti, di cui 3.457 bambini"
Sono saliti a 8.306 i morti nella Striscia di Gaza. Di questi, 3.457 sono “bambini”. Ne ha dato notizia il ministero della Sanità di Hamas, come riportato da ‘Sky News’.
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Morta la ragazza tedesca Shani Louk
La mamma di Shani Louk, la ragazza tedesca-israeliana di 22 anni rapita da Hamas e riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda su una jeep, ha comunicato a ‘Rtl’ che la figlia è morta. La ‘Bild’ riporta anche una conferma da parte della sorella della giovane.
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Identificati i corpi di 1.135 israeliani uccisi da Hamas
La polizia ha annunciato di aver identificato i corpi di 1.135 israeliani uccisi dall’inizio dell’attacco di Hamas il 7 ottobre. Secondo la stessa fonte, del totale, 823 sono civili e 312 soldati.
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L'attacco di Hamas contro Israele fu previsto nel 2016
Un documento segreto del ministero della Difesa israeliano, redatto nel 2016, indicava già l’intenzione di Hamas “di trasferire il prossimo conflitto (da Gaza, ndr) nel territorio israeliano, tramite anche la occupazione di un insediamento (o forse diversi insediamenti) e con la cattura di ostaggi”. Lo ha rivelato ‘Yediot Ahronot’. Secondo il giornale fu l’allora ministro della difesa Avigdor Lieberman a consegnare il documento al premier israeliano Benyamin Netanyahu. Malgrado la gravità della minaccia, l’avvertimento, secondo quanto riferito dal giornale, rimase lettera morta e non fu più discusso in profondità. La rivelazione è arrivata all’indomani delle polemiche seguite alla denuncia di Netanyahu di non aver avuto dall’intelligence militare né dallo Shin Bet , nei mesi scorsi, alcun preavviso dell’intenzione di Hamas di sferrare un attacco in territorio israeliano.
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Israele: "Colpite infrastrutture militari in Siria"
L’esercito israeliano ha condotto attacchi contro infrastrutture militari in Siria, in particolare vicino a Daraa, come risposta ai bombardamenti sulle alture del Golan occupate. L’IDF ha dichiarato che uno dei suoi jet ha colpito i lanciatori responsabili degli attacchi verso Israele. Il ministero della Difesa siriano ha confermato il bombardamento israeliano proveniente dal Golan siriano occupato, causando danni materiali.
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Sale e 4 morti il bilancio dell'attacco a Jenin
Il bilancio delle vittime nei recenti scontri armati tra i palestinesi e l’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, è salito a quattro morti, come riportato dal ministero della sanità dell’Autorità nazionale palestinese tramite l’agenzia di stampa Wafa. Inoltre, 9persone hanno riportato ferite.
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Operazioni di terra nella notte, uccisi decine di miliziani Hamas
Nel nord della Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno condotto operazioni di terra durante la notte, causando la morte di decine di miliziani di Hamas. Secondo l’IDF, alcuni terroristi erano barricati all’interno di edifici e hanno attaccato le truppe israeliane. In un caso, l’Aeronautica israeliana ha utilizzato un drone per colpire un rifugio, uccidendo oltre 20 membri dell’organizzazione. Nel corso delle ultime 24 ore, le forze di difesa israeliane hanno colpito circa 600 obiettivi legati a Hamas, compresi depositi di munizioni a Gaza.
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Raid a Jenin in Cisgiordania, tre morti. Ucciso un leader jihad
A Jenin, in Cisgiordania, tre palestinesi sono stati uccisi in un raid israeliano. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, tra le vittime si trovava il fondatore della Brigata Jenin della Jihad Islamica, Wiam Hanoun. L’attacco ha visto l’entrata in città di un imponente contingente composto da circa cento veicoli militari israeliani e bulldozer, mentre un drone ha preso di mira la zona dall’alto.
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Raid nel sud Siria in risposta a lanci dal Golan
Aerei da combattimento israeliani hanno condotto attacchi in risposta al lancio di razzi dal Golan verso Israele. Gli attacchi hanno preso di mira siti nel sud della Siria. L’esercito israeliano ha confermato l’operazione tramite i propri canali ufficiali.
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Harris: "Gli Usa non invieranno soldati in Israele"
La vicepresidente americana Kamala Harris ha confermato che gli Stati Uniti non invieranno truppe da combattimento in Israele o a Gaza. Gli USA forniranno consulenza, attrezzature e sostegno diplomatico a Israele. Harris ha sottolineato l’importanza di distinguere tra Hamas e i palestinesi, affermando che i palestinesi meritano sicurezza, autodeterminazione e dignità.
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MAPPA
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Il ventitreesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas è stato caratterizzato dalla continua espansione delle operazioni di Israele a Gaza con le proprie truppe e carri armati, concentrati nel nord dell’enclave palestinese. Nel frattempo, Israele ha riaperto la seconda delle tre condutture idriche per fornire acqua a Gaza e ha annunciato l’arrivo di nuovi aiuti umanitari. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato scuse per un post sui social in cui accusava i vertici dell’intelligence e dell’esercito di non averlo informato sui piani di Hamas.