Dieci indagati per la morte di Denise Galatà, la studentessa caduta durante il rafting nel fiume Lao
A 24 ore dal ritrovamento del corpo della 18enne la procura di Castrovillari ha iscritto nel registro degli indagati dieci persone
Sono dieci gli indagati per la morte di Denise Galatà, la 18enne che ha perso la vita a Laino Borgo, in provincia di Cosenza, dopo essere finita nel fiume Lao mentre stava facendo rafting con un gruppo di compagni e alcuni professori. La studentessa era in gita d’istruzione con il suo liceo linguistico ‘Rechichi’ di Polistena quando durante l’escursione, nella giornata di martedì 30 maggio, è stata sbalzata in acqua dal gommone per cause ancora da accertare, il suo corpo è stato ritrovato mercoledì 31 maggio.
- Morte di Denise Galatà, le indagini
- Gli accertamenti nella scuola
- Le precedenti indagini sulla preside
Morte di Denise Galatà, le indagini
Nell’inchiesta avviata dalla procura di Castrovillari risultano iscritti il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, i responsabili della “Pollino rafting” e sette guide della stessa società. Come riportato da ‘Agi’, i magistrati hanno disposto l’autopsia per accertare le cause della morte di Denise Galatà.
Fiorenzo Conte, il sindaco di Papasidero, attraversato dal Lao, ha deliberato intanto, “in segno di vicinanza e solidarietà ai familiari della giovane vittima” la chiusura del tratto di fiume che attraversa il Comune, vietando di fatto le escursioni per la pratica del rafting.
Nel provvedimento in vigore da venerdì 2 giugno il Comune precisa, che il divieto si è reso necessario sia per non interferire nelle indagini della Procura e anche per il protrarsi delle condizioni meteo avverse.
Gli accertamenti nella scuola
Nel frattempo anche sul fronte scolastico gli ispettori dell’Ufficio regionale stanno procedendo con gli accertamenti sul corpo docente: la preside Francesca Maria Morabito e i docenti che hanno preso parte alla gita sul Pollino sono stati sentiti per cinque ore e secondo le indiscrezioni riferite dal ‘Corriere della Sera’, i livelli di responsabilità all’interno dell’istituto sarebbero diversi e già delineati.
Stando a quanto riportato dal ‘Corriere’, la dirigente scolastica sarebbe stata indagata in passato per falsità ideologica, truffa ai danni del Ministero dell’Istruzione e abuso d’ufficio, quando era alla guida del liceo musicale di Cinquefrondi, paese a poco chilometri da Polistena.
Le precedenti indagini sulla preside
L’inchiesta della procura di Palmi sulla preside avrebbe accertato “un sistema di false, forzate e irregolari iscrizioni di studenti finalizzato a indurre in errore le articolazioni territoriali del Ministero della Pubblica istruzione”, constatando che “si erano costituite le prime classi anche senza un numero minimo di iscritti o, falsificando o non svolgendo le prove obbligatorie di ammissione e, quindi, consentendo ad alcuni insegnanti di ottenere una retribuzione che non gli spettava e quindi ingiusta”.