Daniele Cataldo ultrà del Milan arrestato per il tentato omicidio di Enzo Anghinelli: è vicino a Luca Lucci
L’ultrà del Milan Daniele Cataldo, molto vicino a Luca Lucci, è stato arrestato a Milano per il tentato omicidio avvenuto nel 2019 di Enzo Anghinelli
A distanza di cinque anni dall’accaduto, è stato arrestato l’ultrà del Milano Daniele Cataldo, accusato del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, avvenuto nel capoluogo meneghino nell’aprile 2019. Cataldo è considerato il braccio destro di Luca Lucci, capo ultrà arrestato nell’ambito delle inchieste sulle curve milanesi.
- Agli arresti l’ultrà del Milan Daniele Cataldo
- Il tentato omicidio di Enzo Anghinelli
- La vicinanza con Luca Lucci
- Le confidenze alla moglie
Agli arresti l’ultrà del Milan Daniele Cataldo
È stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Milano, con provvedimento di fermo della procura firmato dai pm Paolo Storari e Leonardo Lesti, il 52enne Daniele Cataldo, esponente di spicco della curva del Milan.
Daniele Cataldo, che ha diversi precedenti legati a droghe e armi, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio dell’ultrà del Milan, nonché narcotrafficante, Enzo Anghinelli, avvenuto a Milano nell’aprile del 2019.
Il tentativo di omicidio, al quale Anghinelli è scampato per miracolo, vedrebbe come mandante Luca Lucci, capo della Curva Sud del Milan (del quale Cataldo sarebbe il braccio destro), già in carcere nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” della Direzione distrettuale antimafia.
Il tentato omicidio di Enzo Anghinelli
Il 12 aprile 2019 Enzo Anghinelli si trovava nella sua auto su via Cadore, a Milano, quando è stato raggiunto alla testa da un proiettile esploso da un uomo che aveva raggiunto la sua vettura a bordo di uno scooter, sparando cinque colpi nel tentativo di ucciderlo.
Anghinelli è scampato per miracolo all’agguato, cavandosela con una ferita allo zigomo sinistro, e fin da subito gli agenti della Squadra Mobile si sono attivati per ricostruire la vicenda, probabilmente un regolamento di conti negli ambienti dello spaccio che fanno capo al tifo organizzato.
Oggi, a distanza di cinque anni dall’accaduto, è arrivato l’arresto per l’uomo che avrebbe premuto il grilletto, con gli agenti che sarebbero riusciti a risalire anche al mandante dell’agguato: Luca Lucci.
La vicinanza con Luca Lucci
Lo scorso lunedì 30 settembre Luca Lucci, 42enne considerato a capo del tifo organizzato del Milan, è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere, che si è andata ad aggiungere ad altri reati come estorsione e casi di violenza dentro e fuori lo stadio.
Già condannato a 4 anni di reclusione (poi ridotti grazie al patteggiamento) per una rissa nella quale un tifoso interista, Virgilio Motta, perse l’uso della vista da un occhio, Lucci è stato spesso immortalato con personaggi come Fedez o il ministro Matteo Salvini.
Ora Lucci dovrà rispondere anche delle accuse legato al caso del tentato omicidio di Anghinelli, che secondo la Dda è stato organizzato per dei contrasti nati tra i due per questioni di posizionamento nello stadio di un altro gruppo di tifosi, i “Black Devil”.
Le confidenze alla moglie
Tra le prove a carico di Daniele Cataldo ci sarebbero anche le confidenze fatte alla moglie, in cui lui le spiegherebbe che Enzo Anghinelli, agli investigatori, lo avrebbe “accusato per quello che abbiamo fatto”, ossia aver tentato – insieme ad altri – di ucciderlo.
La donna, come riferito dall’Ansa che cita il provvedimento di fermo dei pm Milano eseguito oggi nei confronti di Cataldo, avrebbe risposto che prima o poi “vi farà arrestare tutti quanti“.