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Il pm Paolo Storari che guida l'inchiesta sugli ultrà di Inter e Milan è sotto scorta: pericolo 'ndrangheta

Il pm che guida l'indagine sugli ultrà di Milan e Inter, Paolo Storari, è sotto scorta per paura di infiltrazioni di 'ndgrangheta

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Sotto scorta. La prefettura di Milano ha assegnato al pubblico ministero Paolo Storari, che si sta occupando dell’inchiesta sugli ultrà a Milano, una scorta armata di quarto livello per il ruolo della ‘ndrangheta nelle curve di San Siro.

Paolo Storari sotto scorta

Paolo Storari, tra i pubblici ministeri che guidano l’inchiesta sugli ultrà di Inter e Milan che ha portato all’arresto di 19 persone tra i capi delle curve di San Siro, sarà scortato.

Su richiesta del procuratore capo di Milano Marcello Viola, la prefettura gli ha assegnato due agenti armati che dovranno garantire la sua incolumità.

ultrà pm scorta inchiestaFonte foto: ANSA
La conferenza stampa che ha rivelato i primi dettagli dell’inchiesta

La ragione per cui è stata presa questa decisione sarebbe legata al ruolo che la ‘ndrangheta avrebbe all’interno del tifo organizzato milanese. Già in passato sono stati ipotizzati e dimostrati legami degli ultrà con alcune ‘ndrine calabresi.

Anche la pm Sara Ombra scortata

Paolo Storari non è l’unico pubblico ministero a capo dell’inchiesta sugli ultrà a Milano. Vi lavora infatti anche Sara Ombra, che però era già scortata prima di cominciare queste indagini.

La pm si è infatti già occupata di numerose vicende che riguardano la criminalità organizzata. Come Storari, anche Ombra fa parte della Dda, la Direzione distruttale antimafia che sta portando avanti le indagini a Milano.

Come hanno rivelato anche i titolari dell’inchiesta in conferenza stampa, tra gli elementi che verranno valutati nei prossimi giorni ci sarà anche il legame tra gli affari descritti nell’indagine sugli ultrà di Milan e Inter e l’omicidio Bellocco.

L’inchiesta sugli ultrà milanesi

Negli scorsi giorni sono emersi molti dettagli sull’inchiesta che ha portato all’arresto di 19 capi ultrà di Milan e Inter e all’iscrizione nel registro degli indagati di 40 persone in tutto.

Stando alle accuse, il tifo organizzato milanese gestiva con metodi violenti tutte le attività collaterali legate allo stadio di San Siro, anche durante i concerti oltre che nelle partite delle due squadre.

I gruppi di ultrà avevano anche una forte presa sul business del bagarinaggio dei biglietti, soprattutto per i match di calcio ma anche in parte per i concerti. In totale le stime parlano di milioni di euro all’anno anche senza considerare eventuali altre attività illegali.

inchiesta-ultra-sconrta-pm Fonte foto: ANSA
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