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CRONACA NERA

Dalla rapina in banca alla sparatoria a Bellano sulla Statale 36, la ricostruzione: cos'è successo

Rapina in Valtellina e fuga fino a Bellano, poi la sparatoria con i carabinieri: il malvivente è ora in ospedale e piantonato

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

La rapina, la fuga di oltre 40 km in strada e la sparatoria con la polizia: non si tratta di un film d’azione hollywoodiano, bensì di un episodio avvenuto tra la Valtellina e la provincia di Lecco. Protagonista un italiano con precedenti che, messo alle strette dagli agenti che lo stavano inseguendo, ha aperto il fuoco contro di loro a Bellano. Gli uomini dell’Arma hanno risposto, riuscendo a fermare il malintenzionato.

Rapina, fuga e sparatoria a Bellano

Lungo la tarda mattinata di mercoledì 20 novembre, intorno alle ore 10, l’uomo protagonista della vicenda ha rapinato, armato di una pistola, la filiale Crédit Agricole di Castione Andevenno (Sondrio), che ha sede all’interno del centro commerciale a marchio Iperal.

Il malvivente, dopo aver preso il bottino, è salito a bordo di un furgone rubato e si è dato alla fuga. Le forze dell’ordine, contattate dai dipendenti della banca rapinata, si sono messe sulle tracce del ladro.

Il punto in cui è avvenuta la sparatoria

L’inseguimento di circa 40 km si è svolto, in parte, sulla Strada Statale 36 e si è concluso allo svincolo di Bellano. Qui è avvenuto lo scontro a fuoco che ha portato al ferimento del soggetto da parte della polizia.

Lo svincolo è stato temporaneamente chiuso al traffico per consentire tutti i rilievi e gli accertamenti del caso.

I dettagli della fuga

Secondo le prime ricostruzioni frammentarie, il primo a sparare sarebbe stato l’uomo in fuga. Opportuno usare il condizionale in quanto non si ha ancora certezza dei dettagli della dinamica.

I poliziotti attaccati avrebbero risposto sparando a loro volta. Gli agenti avrebbero prima sparato a una gomma del mezzo, riuscendo così a bloccare l’uomo.

Intorno alle ore 11.45 sono state effettuate le operazioni di pronto intervento, con l’ambulanza del Soccorso Bellanese e l’automedica in azione in codice rosso. Non si sa quali siano le condizioni cliniche del malvivente che è piantonato in ospedale e in stato di arresto.

Nel frattempo, a bordo del furgone rubato, sono state trovate e sequestrate una 357 Magnum e una semiautomatica.

La federazione sindacale di Polizia: “Grande professionalità, plauso ai colleghi”

Quel che è accaduto è stato commentato dalla Federazione sindacale di Polizia tramite una nota del segretario dell’ente, Valter Mazzetti: “L’inseguimento è stata l’ennesima situazione di gravissimo pericolo affrontata dagli uomini della Polizia di Stato la cui grande professionalità e preparazione ha consentito di evitare che tutto finisse anche peggio”.

“È l’ulteriore conferma – prosegue il comunicato – di quali rischi questo lavoro comporti ogni giorno, in ogni angolo del Paese, a prescindere dall’accertata pericolosità di alcuni territori o di alcuni servizi. Un plauso va ai colleghi che hanno gestito una situazione difficilissima mettendo in gioco la propria vita, a cui esprimiamo la nostra piena solidarietà”.

“Si tratta di un episodio estremamente grave – aggiunge Massimiliano Dario, segretario della Fsp Sondrio – che ha messo a rischio l’incolumità dei cittadini e degli operatori intervenuti, che miracolosamente ne sono usciti illesi. Episodi come questo, accaduto oltretutto in un territorio considerato relativamente tranquillo, fanno comprendere bene quanto indispensabile sia l’opera di chi presta servizio per proteggere la collettività, affrontando rischi estremi anche quando meno ce lo si aspetta. Una cosa questa su cui alcuni dovrebbero riflettere di più”.

Fonte foto: ANSA/X LOCAL TEAM

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