Covid, perché i ricoveri calano meno tra i bambini e in quali regioni scendono di più: il report
Uno studio Fiaso rileva una diminuzione maggiore tra i pazienti Covid in età adulta rispetto ai bambini
La diminuzione dei ricoveri da Covid-19 è una tendenza ormai accertata dagli esperti della Sanità, ma il calo del numero di pazienti non si verifica allo stesso modo in tutta Italia e soprattutto riguarda meno i bambini. A rilevarlo è il report realizzato sugli ospedali sentinella della federazione delle aziende sanitarie Fiaso. Secondo lo studio aggiornato al 15 febbraio, la discesa dei ricoveri per Sars-CoV-2 procede a ritmi differenti da Nord a Sud e maggiormente negli adulti rispetto ai bambini.
Covid, in quali regioni calano di più i ricoveri: i dati del report Fiaso
Il rapporto registra nell’ultima settimana un calo del numero dei pazienti affetti da Covid-19 del 17%: dall’8 febbraio la percentuale delle degenze Covid nel reparti ordinari è scesa al 16% mentre, con una decrescita più marcata, nelle terapie intensive l’occupazione dei posti letto è arrivata al 26%.
La discesa della curva dei ricoveri riporta però dei numeri differenti in base alle aree geografiche del Paese: secondo i dati dello studio Fiaso negli ospedali del Nord il calo dei ricoveri, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, è stato del 29%, mentre nelle strutture del Centro le ospedalizzazioni sono scese dell’11% mentre nel Sud e nelle Isole si sono ridotte dell’8%.
Covid, perché i ricoveri calano meno tra i bambini e in quali regioni scendono di più: il punto
“Oggi registriamo il primo netto calo dei ricoveri da tre mesi a questa parte. Al Nord, dove l’epidemia ha impattato maggiormente e dove la crescita era stata più repentina, la riduzione delle ospedalizzazioni è più decisa” ha spiegato il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.
“Il dato di oggi è senz’altro il risultato delle misure di contenimento adottate: penso che l’introduzione del Green Pass e dell’obbligo vaccinale per gli over 50, anche sul luogo di lavoro, abbia funzionato e possa continuare a essere utile. Non è il momento di eliminarlo”, è stato il suo commento al report.
Covid, perché i ricoveri calano meno tra i bambini: i dati del report Fiaso
Il report rileva una netta differenza anche tra fasce anagrafiche, sui dati monitorati nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella che aderiscono alla rete: la percentuale di ricovero dei più piccoli “si è ridotta in una settimana dello 0,9%“.
“Il 69% ha tra 0 e 4 anni, il 14% tra 5 e 11 anni, il 17% tra 12 e 18 anni” si legge nello studio. “In particolare i neonati, da 0 a 6 mesi, costituiscono il 27% del totale e tra di loro solo il 45% ha entrambi i genitori vaccinati. Permane una significativa percentuale di casi, il 21%, di neonati ricoverati in cui entrambi i genitori non sono vaccinati. Nei casi rimanenti, il 34% ha solo il padre vaccinato”, prosegue il rapporto.
Gli esperti concludono dunque che la più lenta riduzione dei ricoveri tra i bambini è causata principalmente dall’assenza della protezione del vaccino.
“Praticamente il 55% dei neonati ricoverati vive in famiglie che non hanno una copertura vaccinale completa perché il padre o la madre o entrambi non sono vaccinati, eppure il virus è ancora in circolazione” ha sottolineato Giovanni Migliore.
“I numeri ridotti degli ultimi giorni delle vaccinazioni pediatriche, inoltre, destano preoccupazione: il rischio è che di fronte al calare della tensione, possa seguire una minore adesione alla campagna vaccinale. Occorre continuare a vaccinare i bambini sopra i 5 anni per poter trascorrere serenamente i prossimi mesi” è la sua raccomandazione.