Covid, aumentano i casi tra i bambini. Negli Usa record di ricoveri
Aumentano i casi di Covid tra i bambini, secondo i dati dell'Iss. Sui vaccini c'è chi spinge sull'acceleratore e chi invece esorta alla cautela
Sono in aumento i casi di Covid tra i bambini. Nell’ultimo report di sorveglianza integrata dell’Istituto superiore di sanità, si legge che “nell’ultima settimana si è registrato, in particolare, un aumento nella fascia 0-9 con un’incidenza leggermente superiore a 50 casi per 100.000 abitanti per la prima volta da inizio maggio”. Parallelamente, negli Stati Uniti, si è registrato sabato il numero di bambini ricoverati in ospedale con Covid-19 più alto di sempre: 1.900, come riporta l’agenzia Reuters.
Cosa significano questi numeri? Fin dall’inizio della pandemia, è apparso chiaro che il Covid avesse conseguenze meno gravi nei bimbi; ma con il progressivo incremento di adulti vaccinati, la fascia di popolazione più scoperta è proprio quella 0-11 anni, per la quale non è ancora disponibile alcun vaccino.
Bambini e Covid, “numeri non trascurabili”
Annamaria Staiano, presidente della società italiana di pediatria, ha dichiarato al Corriere della Sera: “I casi nella fascia 0-18 anni sono aumentati, negli Stati Uniti i morti tra i minorenni sono 350 dall’inizio della pandemia quindi non parliamo di numeri trascurabili”.
In Italia, invece, “le piccole vittime sono state 12 tra 0 e 9 anni cui si aggiungono altre 16 tra 10 e 18 anni”. Si tratta sì di numeri molto bassi in Italia, ma i bambini, se contagiati, “costituiscono i serbatoi delle nuove varianti, sostengono la circolazione del virus”, ha aggiunto Staiano.
Per questo motivo le scuole saranno sorvegliate speciali da settembre, quando migliaia di studenti torneranno in classe, per evitare che si trasformino in focolai.
Vaccini per i bimbi, Vaia frena
Quanto ai vaccini per i più piccoli, il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia esorta alla cautela: “Trovo che la bilancia rischio-beneficio penda dalla parte del primo. I casi di malattia e di eventi gravi tra i bambini sono statisticamente irrilevanti mentre di questo inoculo sappiamo poco”.
“La popolazione pediatrica italiana è in buona salute. Inoltre c’è una valutazione sociale. I bimbi non fanno la vita dei ragazzi. Si muovono poco e stanno con i genitori”, ha detto al Corriere della Sera.