Cos'è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: nuovi tagli al gas, schizzano i prezzi
Mentre la guerra è arrivata al 115esimo giorno, l'Europa si ritrova ad affrontare un momento difficile per i tagli alle forniture di gas
La guerra in Ucraina è arrivata al giorno 115. Il conflitto prosegue e le ripercussioni stanno diventando un problema concreto da affrontare in Europa: Gazprom ha annunciato un nuovo taglio sulle forniture di gas, e dalla Francia il flusso via gasdotto è stato interrotto.
- Schizzano i prezzi del gas, Italia valuta stato d'allarme
- La minaccia di Putin
- Il sì della Commissione Ue per la candidatura dell'Ucraina
- Johnson a sorpresa a Kiev, dopo la visita di Draghi, Macron e Scholz
Schizzano i prezzi del gas, Italia valuta stato d’allarme
Il costo del metano alla borsa di Amsterdam è salito da 82,5 a 117,74 euro, con un picco di 134 euro al MWh dopo i nuovi tagli comunicati dai russi. Un’eventualità che rientra nella strategia del Cremlino per rispondere alle sanzioni occidentali, colpendo l’Ue sulle forniture di gas e gli aumenti di prezzo.
Una situazione che potrebbe spingere l’Italia a spostare il livello di crisi del sistema gasiero nazionale da preallarme ad allarme. La decisione sarà presa in settimana dal ministero della Transizione ecologica, secondo quanto riporta l’Ansa.
La minaccia di Putin
Nella giornata di ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso decretando, in sostanza, la fine dell’egemonia degli Stati Uniti: “Nulla sarà come prima, l’era del mondo unipolare è finita e il cambiamento non è reversibile”.
Parole che suonano quasi come una minaccia, e che lasciano intendere come la Russia non sia uscita sconfitta dai tentativi occidentali di abbattere la sua economia con le sanzioni.
Il sì della Commissione Ue per la candidatura dell’Ucraina
Nel frattempo, l’Ucraina esulta per il via libera alla candidatura per l’entrata nell’Unione europea da parte della Commissione. Il presidente Zelensky ha commentato in un video sui social: “Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue“, descrivendola come “una conquista storica di tutti coloro che lavorano per il nostro Stato”.
Johnson a sorpresa a Kiev, dopo la visita di Draghi, Macron e Scholz
Negli ultimi giorni, Zelensky ha ricevuto il chiaro sostegno di Draghi, Macron, Scholz e Iohannis che si sono recati a Kiev lo scorso giovedì, e anche dal premier britannico Boris Johnson che ha incontrato a sorpresa il presidente ucraino venerdì.
A margine della sua visita, Johnson si è offerto di lanciare un’operazione di addestramento militare per i soldati ucraini, al di fuori dei confini del Paese. Secondo il premier, questo piano potrebbe cambiare gli equilibri della guerra in favore dell’Ucraina.
Johnson, infine, si è ripromesso di collaborare al fine di “liberare il grano che in questo momento è tenuto in ostaggio da Putin, privando le persone in tutto il mondo e il cibo di cui hanno bisogno”.