Cos'è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: giunti a punto cruciale, Zelensky chiede altre armi
Proseguono i combattimenti nel Donbass: si tratta per l'uscita dei civili da Severodonetsk, mentre il presidente Zelensky torna a chidere altre armi
La guerra in Ucraina è arrivata al 112esimo giorno. L’offensiva dei russi nel Donbass avanza, mentre all’orizzonte non si vede alcuna possibilità di un accordo per il cessate il fuoco. Si sta trattando sull’uscita dei civili bloccati nell’impianto chimico di Severodonetsk, mentre il presidente ucraino Zelensky chiede altre armi.
Severodonetsk, corridoi per evacuare i civili
Mentre infuriano i combattimenti per il controllo di Severodonetsk, la città del Donbass al centro del conflitto in questi giorni, Ucraina e Russia stanno trattando sull’uscita dei civili bloccati dentro l’impianto chimico Azot. Per Kiev si tratta di circa 550 persone.
Mosca ha invitato i combattenti ucraini che si trovano nella fabbrica a deporre le armi e ha annunciato l’apertura di un corridoio umanitario dalle 7 alle 9, ora italiana. Il corridoio però prevede un percorso verso Svatovo, nei territori controllati dai filorussi, mentre Kiev chiede un passaggio verso ovest, verso Lysychansk.
Ucraina, Zelensky chiede altre armi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a chiedere agli alleati l’invio di armi, in particolare sistemi anti missile. “Continuiamo a dire ai nostri partner che l’Ucraina ha bisogno di moderne armi antimissilistiche. Il nostro paese non ha ancora un livello sufficiente. Il ritardo non può essere giustificato“, ha detto su Telegram.
“Lo sottolineerò costantemente quando parlerò con i nostri partner. Abbiamo fatto le prime richieste di sistemi antimissilistici molto prima dell’invasione su vasta scala”, ha spiegato.
“Questa settimana – ha aggiunto – ci saranno molti colloqui importanti e diversi, e non solo con i politici europei che sono in grado di fornire all’Ucraina moderni sistemi antimissilistici”.
Il presidente ucraino parlerà nei prossimi giorni al vertice dei leader della Nato a Madrid. “Non vedo l’ora di dare il benvenuto al presidente Zelensky che rivolgerà un discorso ai leader della Nato al nostro vertice di Madrid”, ha detto dall’Olanda il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
L’allarme dell’intelligence Usa: guerra a punto cruciale
La guerra in Ucraina è giunta a un momento cruciale che potrebbe determinare il risultato di lungo termine. Lo sostengono alcuni funzionari dell’intelligence statunitense, secondo quanto riporta la Cnn.
Secondo un alto funzionario Nato “o i russi raggiungeranno Slovyansk e Kramatorsk o gli ucraini li fermeranno. E se gli ucraini saranno in grado di tenere la linea qui, di fronte a questo numero di forze, sarà importante”.
Intanto il segretario di Stato Usa Blinken insiste sull’autonomia dell’Ucraina nelle scelte future: “Il futuro dell’Ucraina dipende dal suo popolo. Le istituzioni democraticamente elette, a partire dal presidente Zelensky, dovranno determinare cosa è nel migliore interesse del Paese e della sua gente. Noi lo sosterremo”.