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Coronavirus, Conte verso Fase 2: piano nazionale, no a macroaree

Niente macroaree e Regioni autonome: per il presidente del Consiglio la riapertura dopo il lockdown potrebbe avvenire su tutto il territorio

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si rincorrono le ipotesi sulla Fase 2 e le pressioni sul Governo per la riapertura o la conferma del lockdown. Da una parte alcune forze politiche – su tutte Lega e Italia Viva – e i governatori, che chiedono di far ripartire le attività per evitare la crisi economica, dall’altra gli esperti e lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza, che invitano alla cautela per scongiurare il pericolo di una seconda ondata.

L’emergenza coronavirus in Italia sembra essere rientrata ora che l’R0, cioè il tasso di contagio del Sars-Cov-2, che indica quante persone può potenzialmente infettare una persona positiva, è sceso sotto la soglia dell’1.

L’ultima parola sulla riapertura, dopo aver sentito il Comitato tecnico scientifico e la task force di esperti guidata da Vittorio Colao, che ha stilato l’elenco delle categorie produttive e commericali più a rischio, spetterà al premier.

Giuseppe Conte ancora non si è espresso sulla Fase 2. Come riporta Agi, il presidente del Consiglio starebbe puntando su un “piano generale” per tutto il Paese, che non prevederebbe troppa autonomia per le Regioni né prediligerebbe macroaree. Secondo fonti di Palazzo Chigi, sarebbe più propenso a promulgare norme chiare e uniformi valide in tutto il territorio, anche se per ora non ci sarebbe un piano definitivo.

Il premier dovrà prima confrontarsi con le parti sociali, mentre il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il ministro della Salute Roberto Speranza incontreranno Regioni e Comuni per fare una sintesi della situazione.

“In questi giorni e nelle ultime ore circolano numerose ipotesi, con tanto di date, sulle possibili riaperture nel Paese. In alcuni casi si tratta di ipotesi che non hanno alcun tipo di fondamento, in altri di ipotesi che sono ancora allo studio e quindi non possono essere in alcun modo considerate definitive”, si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa dall’Agi, che invita ad aspettare la fine dei lavori per non alimentare “caos e confusione“.

Sarà decisiva la prossima settimana per Giuseppe Conte, con il braccio di ferro sugli aiuti dall’Europa e il varo, tramite il Consiglio dei Ministri, del decreto di aprile, che dovrebbe contenere nuovi bonus per fare fronte all’emergenza Covid-19. Il dl potrebbe prevedere una spesa di circa 70 miliardi.

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