Schiaffo di Grillo a Conte: "Il garante sono io, lui vuole abbattere il partito", quale futuro per il M5S
Scontro sul futuro del M5s tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, che dal blog lancia l'attacco contro il presidente del Movimento in vista della costituente
Il Movimento 5 stelle si avvia verso l’assemblea costituente spaccato in due. Dopo settimane di stilettate, tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo è ormai guerra aperta. Il fondatore ha sferrato l’attacco definitivo contro il presidente dei pentastellati con un post nel quale decide di mettere in chiaro una volta per tutte di essere contrario alla via che il suo Movimento sta prendendo sotto la guida dell’ex premier, lasciando intendere di essere pronto alla battaglia legale a colpi di statuto.
Grillo sfida Conte
“Ormai è chiaro come il sole: a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle. La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte” inizia così il post sul blog di Beppe Grillo, con il quale certifica la faida interna.
Il garante ha trascorso due giorni nell’albergo di Roma in cui è solito soggiornare, in zona Fori Imperiali, incontrando diversi ex del Movimento, tra cui, tra i più noti l’ex senatore Elio Lannutti, espulso dal M5s nel 2021: “Ho trovato Grillo in forma, con Beppe siamo d’accordo”, si è limitato a commentare uscendo dall’appuntamento.
Il post di Beppe Grillo
Nel suo post al fulmicotone Grillo ha rivendicato il suo ruolo di fondatore insieme a Gianroberto Casaleggio nel creare “un modello diverso dai partiti tradizionali, dovevamo stabilire alcune regole fondamentali, inviolabili”.
“Per questo, quando parliamo di principi fondativi stiamo parlando di principi non negoziabili, principi che se vengono scardinati fanno crollare le fondamenta di una casa che mattone dopo mattone abbiamo costruito insieme a voi in tutti questi anni” ha scritto ancora, aggiungendo che “ad oggi non mi sembra si stia compiendo un’opera di rinnovamento, ma un’opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle”.
Il fondatore e garante del M5s, Beppe Grillo
Il futuro del M5s
In vista dell’assemblea costituente di ottobre, nel post Grillo è infine arrivato a evocare “i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di Garante, ossia custode dei Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle” con l’intenzione di mantenere inalterati “il nome, il simbolo e la regola dei due mandati”.
Prerogative che permetterebbero al fondatore di far ripetere la votazione dei risultati della Costituente, in quanto, secondo le regole interne, la votazione “s’intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato alla votazione almeno la metà più uno degli iscritti”.
Tace per ora Giuseppe Conte, che però negli ultimi botta e risposta con Grillo non ha rinunciato a passare al contrattacco. I vertici del Movimento sono allo studio di una strategia per respingere l’offensiva, convinti che sui valori fondamentali e sulla interpretazione autentica dello statuto il garante possa al massimo esercitare una “moral suasion“, come spiegato dal parlamentare Alfonso Colucci, coordinatore dell’area legale del M5s: con accordi “contrattuali con il M5s coperti da riservatezza, Grillo ha espressamente rinunciato ad ogni contestazione relativa all’utilizzo del simbolo come modificato e come in futuro modificabile” ha spiegato.