Silvio Berlusconi ricoverato, "fase delicata": parla Zangrillo
L'aggiornamento di Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano, sulle condizioni di Silvio Berlusconi dopo un altro giorno di ricovero
Silvio Berlusconi “sta rispondendo adeguatamente alle cure”. Lo ha spiegato Alberto Zangrillo, primario di Terapia intensiva generale e cardiovascolare del San Raffaele di Milano, che ha in cura il leader di Forza Italia. Quello del Cavaliere sarebbe un “decorso regolare con paziente tranquillo“. Nel pomeriggio non è previsto un bollettino medico, ma “c’è cauto ottimismo, anche se la fase è delicata” ha detto il medico, ripreso dall’Ansa.
Silvio Berlusconi, ha aggiunto, “sta reagendo in modo ottimale alle cure, il che non vuol dire cantare vittoria dato che appartiene alla categoria definita più fragile”.
Silvio Berlusconi ricoverato, come ha passato la notte
Alberto Zangrillo si è fermato brevemente a parlare con i giornalisti all’esterno dell’ospedale, spiegando che non ci saranno per oggi altre comunicazioni sullo stato di salute di Silvio Berlusconi.
Secondo quanto si è appreso, Berlusconi ha trascorso un’altra notte tranquilla ed è descritto di umore sereno.
Lo stesso primario ha manifestato al Cavaliere la soddisfazione per il buon decorso della malattia.
Silvio Berlusconi, “anziano particolare”: parla l’infettivologo Galli
Anche Massimo Galli ha parlato del ricovero di Silvio Berlusconi per coronavirus. Il professore di Malattie infettive all’Università Statale di Milano e primario all’Ospedale Sacco ha definito il Cavaliere “un anziano un po’ particolare. Per capirci, mia zia fa una vita più ritirata della sua”.
Su come abbia fatto a prendere il virus, Galli ha ipotizzato: “Qualcuno poi magari gliel’ha portato in casa”. Nei giorni scorsi la figlia, Barbara Berlusconi, additata da alcuni media come “untrice”, aveva negato di essere la responsabile dell’infezione del padre.
“A parte l’auspicio sincero che se la cavi alla svelta, certo, è un esempio di anziano raggiunto dal virus”, ha detto Galli cogliendo l’occasione di parlare dell’età mediana dei contagiati che secondo l’ultimo report Iss è di 32 anni.
In genere oggi “gli anziani stanno più attenti – ha spiegato Galli -, ci sono cure sperimentate e bisogna dire che in molti casi si guarisce”.
“Certamente – ha ammesso l’infettivologo – la categoria anziani è la più a rischio, ma ha possibilità di cavarsela se presa per tempo. Molti degli infettati sopravvivono”.