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CRONACA NERA

Chiara Petrolini e i neonati morti, cosa cercava su Internet: dalla "pancia" alla "puzza del cadavere"

Chiara Petrolini è agli arresti domiciliari per i due neonati morti trovati nel giardino di casa. Secondo i pm le ricerche web dimostrano la premeditazione

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Emergono nuovi dettagli in merito al caso di Chiara Petrolini, la 22enne finita agli arresti domiciliari dopo il ritrovamento di due neonati morti, seppelliti nel giardino della sua abitazione a Traversetolo, in provincia di Parma. La ragazza, prima di avere partorito in casa, avrebbe effettuato delle ricerche sul web che sarebbero la prova delle sue reali intenzioni. “Sembrava che il suo unico obiettivo fosse di arrivare alla fine della gravidanza e di uccidere il bambino“, ha dichiarato il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino.

Le ricerche di Chiara Petrolini

Sul web Chiara Petrolini ha effettuato ricerche su “come nascondere la gravidanza”, su “come indurre o accelerare il parto” e sulla “decomposizione del corpo” umano.

La procura ritiene che tali ricerche ”non sono affatto neutre” ma ”funzionali al disegno che Chiara ha maturato sin dalle prime battute della gravidanza o comunque da quando ha iniziato a prendere coscienza della gravidanza stessa: la soppressione del proprio figlio, prima, in occasione, o dopo il parto”.

Conferenza stampa sul caso di Chiara Petrolini presso la procura di Parma.

Nella giornata del 7 agosto 2024, alle 7:03, la ragazza avrebbe effettuato la seguente ricerca sul web: “Dopo quanto puzza un cadavere“.

“Questa ricerca – sottolinea la procura – finisce per essere la cartina al tornasole di tutta la vicenda, nel senso che essa sembra dimostrare che l’obiettivo di Chiara, nel portare avanti la gravidanza, era solo quello di sopprimere il proprio figlio”.

Nessuna ricerca sull’affidamento

“Al contrario – prosegue la procura di Parma – nella cronologia delle ricerche internet, non si trova mai, nemmeno una volta, una ricerca in senso opposto alla morte, che evochi la vita e la salute del bambino. Nulla ad esempio sul parto in anonimato o anche solo sull’affidamento o sull’adozione di un neonato, che pure avrebbero potuto dimostrarsi vie alternative all’omicidio”.

Il primo figlio

Era il 12 maggio 2023 quando Chiara Petrolini partorì il primo bambino. In quell’occasione i genitori e il fratello erano fuori per un saggio di danza. La giovane, accusa la procura, avrebbe scavato una fossa per seppellirlo.

Il secondo figlio

Il secondo bambino venne partorito il 7 agosto scorso e nacque vivo, secondo quanto accertato dall’autopsia. La morte sopraggiunse per uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale “in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali”, come spiegato dalla procura. In entrambi i casi la ragazza avrebbe nascosto il pancione con il digiuno.

Fonte foto: ANSA

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