Caso Orsini, Furio Colombo lascia Il Fatto Quotidiano: le dure parole sul professore che parla della guerra
Bufera al Fatto Quotidiano per la sovraesposizione delle tesi del professor Alessandro Orsini, considerate filoputiniane anche dentro la redazione
Furio Colombo ha deciso di lasciare Il Fatto Quotidiano. “Penso che il professor Alessandro Orsini sia stato troppo celebrato nella serata” che il giornale “ha organizzato per lui, e non voglio apparire in alcun modo lo sponsor di un simile personaggio”, ha spiegato ad Adnkronos. “Marco Travaglio e Antonio Padellaro”, fondatori della testata, “mi hanno chiesto di non interrompere. Ma, purtroppo, non è possibile, perché è un Fatto Quotidiano che non conosco”.
- Perché Furio Colombo lascia Il Fatto Quotidiano
- La replica di Marco Travaglio, direttore del Fatto
- Risponde anche Peter Gomez, direttore del sito
Perché Furio Colombo lascia Il Fatto Quotidiano
Ai due colleghi, in una lettera aperta, ha comunicato “che non continuerò la mia collaborazione con Il Fatto Quotidiano fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all’Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Alessandro Orsini”, ha spiegato ancora.
Sottolineando la necessità di “respingere le visioni di Alessandro Orsini, basate su informazioni distorte. Dopo di lui niente è più come sembra. Non sono il solo in Italia a sapere che gli studi” del docente di sociologia della Luiss “falsificano fino ai dettagli la Storia di questo Paese e del contesto politico e umano di cui facciamo parte”.
La replica di Marco Travaglio, direttore del Fatto
A stretto giro è arrivata la replica del direttore del giornale Marco Travaglio, che ad Adnkronos ha dichiarato che “Il Fatto Quotidiano è il giornale di Furio Colombo, e attendiamo i suoi prossimi commenti come in questi ultimi, quasi, 13 anni. Come ho scritto, anche se convenzione vuole che la linea la dia il direttore”.
“Spero che quello di Furio Colombo sia solo un momento di smarrimento, e che continui a scrivere per la testata”, ha aggiunto, rivendicando la “diversità delle opinioni espresse dai vari collaboratori. “Anche perché su questi temi ciascuno deve essere libero di dire ciò che ritiene”.
Risponde anche Peter Gomez, direttore del sito
Peter Gomez, direttore dell’edizione online de Il Fatto Quotidiano, ha spiegato che il dibattito nato dalla lettere aperta in cui Furio Colombo si allontanava dalle tesi di Alessandro Orsini sulla guerra in Ucraina “è una cosa bellissima, i giornali sono fatti per dibattere“.
“Io so che ci sono malumori di ogni tipo in ogni altra testata, magari per motivi contrari a quelli di Furio Colombo. Ma tutto questo non diventa pubblico. So per certo, infatti, che in altri giornali, che hanno posizioni diametralmente opposte a quelle del Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, ci sono altrettanti malumori per ragioni contrarie che però non vengono alla luce”, ha sottolineato.
“Marco Travaglio ha la sua posizione, che è assolutamente dichiarata. Antonio Padellaro ha la sua. Io la mia sul sito che non si differenzia molto da quella di Marco, ma che utilizza semplicemente dei toni diversi ed è più dubbiosa”, ha affermato il direttore. “Nessuno potrà mai negare che in questa società editoriale, ed è il motivo per cui ci sto, ci sono spazio e libertà per tutti. Cosa che non sempre ho trovato negli altri giornali e società editoriali in cui ho lavorato”.