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Travaglio va all'attacco di Zelensky: terza guerra mondiale se si segue il presidente ucraino

Marco Travaglio si scaglia contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Saremmo già alla terza guerra mondiale" se lo avessimo ascoltato

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Marco Travaglio va all’attacco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affermando che se il mondo lo avesse ascoltato “saremmo già alla terza guerra mondiale“. Il direttore del Fatto Quotidiano, ospite a “Otto e mezzo” su La7, ha così commentato l’intervento di Zelensky al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in cui ha chiesto un processo sul modello di Norimberga per i “crimini di guerra” commessi dai russi in Ucraina.

Travaglio attacca Zelensky: “Saremmo già alla terza guerra mondiale”

Secondo Marco Travaglio gli appelli del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Nato per imporre la no fly zone sull’Ucraina, se accolti, avrebbero portato direttamente ad un nuovo conflitto globale.

“Se il mondo avesse ascoltato Zelensky e avesse seguito parola per parola quello che lui ha chiesto in questi 41 giorni di guerra, saremmo già alla terza guerra mondiale – ha detto Travaglio – perché avremmo concesso all’Ucraina la no fly zone, e quindi avremmo già avuto uno scontro aereo tra caccia Nato e caccia russi”.

“Per fortuna – ha aggiunto – l’Occidente sta dando la massima solidarietà, com’è doveroso, al popolo ucraino, ma poi fa la tara a ciò che dice Zelensky, il quale non sempre dice cose calcolandone le conseguenze”.

Norimberga per i crimini di guerra russi, per Travaglio è “impossibile”

A “Otto e mezzo” su La7 Travaglio ha poi commentato la richiesta avanzata dal presidente ucraino Zelensky all’Onu di un tribunale sul modello di Norimberga che processi la Russia per i crimini di guerra commessi nell’invasione dell’Ucraina.

Travaglio va all'attacco di Zelensky: terza guerra mondiale se si segue il presidente ucraino

“È una bellissima esercitazione retorica, ma purtroppo è impossibile. Intanto, per processare Putin alla Corte internazionale dell’Aja, bisogna arrestarlo perché non sono previsti i processi in contumacia”, ha detto il direttore del Fatto Quotidiano.

Inoltre “bisognerebbe che l’Ucraina riconoscesse la corte dell’Aja, cosa che non ha mai fatto, probabilmente perché altrimenti ci sarebbero finiti alcuni fiancheggiatori delle truppe ucraine, i famosi nazisti del battaglione Azov, che si macchiarono di orrori spaventosi per 8 anni nel Donbass ai danni delle popolazioni russofone”.

Crimini di guerra, accuse a Stati Uniti e Russia

Travaglio ha poi ricordato che gli Stati Uniti non riconoscono la corte dell’Aja, e lo stesso la Russia: “Se la riconoscessero, Usa e Russia sarebbero i primi a finirci, visto che di crimini contro l’umanità gli americani ne hanno commessi a bizzeffe insieme ai loro alleati, italiani compresi, in Iraq e in Afghanistan. I russi ne hanno combinate di tutti i colori, dalla Cecenia alla Georgia, per non parlare della Siria”.

“Quindi – sottolinea – i Paesi che non vogliono finire sotto processo non riconoscono quel tribunale dove infatti vengono processati i Paesi solitamente più sfigati dopo che hanno perso una guerra. Stiamo parlando di un’esercitazione retorica che non porta da nessuna parte”.

“L’unica cosa che porta da qualche parte – ha concluso Travaglio – è fare un’analisi realistica della situazione sul campo e cercare di riannodare i fili faticosissimi di quell’inizio di trattativa che si era abbozzata ultimamente in Turchia e della quale nessuno parla più per questa escalation verbale seguita alla strage di Bucha“.

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Marco Travaglio e Volodymyr Zelensky Fonte foto: ANSA
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