Putin sta perdendo la guerra? Orsini: "Valutiamo i risultati senza conoscere i piani iniziali della Russia"
Ospite di Cartabianca, il professore Alessandro Orsini torna a invocare uno smarcamento dell'Italia e loda le parole di Macron
Il professore Alessandro Orsini, ospite del programma Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer, ha commentato gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. Nel suo intervento registrato prima della “lezione universitaria” che Orsini ha tenuto questa sera nella Sala Umberto di Roma, Orsini ha cominciato commentando il discorso tenuto da Putin in occasione dei festeggiamenti del 9 maggio.
- Orsini sul discorso del 9 maggio di Putin
- La Russia sta perdendo? Ecco la risposta di Orsini
- Apprezzamento per le parole distensive di Macron
- I dubbi di Orsini sulle parole di Stoltenberg in merito alla Crimea
Orsini sul discorso del 9 maggio di Putin
“Non mi aspettavo niente di diverso, ma qui da noi è stato mal interpretato perché non era un discorso di tipo difensivo”, ha detto Orsini.
Secondo il professore della Luiss, Putin ha tenuto “un tipico discorso di un capo di stato che si trova in quella situazione” che “non vuole radicalizzare ancora di più le posizioni occidentali”.
“Putin non aveva alcun interesse a minacciare i Paesi occidentali perché avrebbe fornito armi alla Nato”, ha detto l’esperto.
La Russia sta perdendo? Ecco la risposta di Orsini
Secondo Alessandro Ordini, Putin ha voluto parlare all’Occidente “perché la Russia è già con lui” grazie anche agli apparati di propaganda attivi nel Paese.
Alla domanda specifica di Bianca Berlinguer se la Russia stesse perdendo la guerra, Orsini ha risposto così: “Faccio difficoltà a rispondere a questa domanda, non abbiamo documentazione sufficiente per ricostruire la strategia di Putin. Siamo tutti in piena propaganda, attribuiamo a lui e alla Russia visioni che in realtà sono nostre. Non conosciamo i loro obiettivi e le loro previsioni iniziali, quindi non possiamo dire se la Russia stia vincendo o perdendo la guerra”.
Putin durante la parata del 9 maggio a Mosca
Apprezzamento per le parole distensive di Macron
Sulla stessa lunghezza d’onda di Andrea Scanzi, Orsini ha lodato le parole di distensione di Macron sulla necessità di non umiliare la Russia in caso di eventuali trattative per la pace.
“Parole che definirei anti-americane, da un presidente che ha un’idea di un’Europa che non sia in lotta perenne con la Russia“, ha detto Orsini.
In questo momento, secondo l’analisi del professore, Conte e Macron sono gli uomini più illuminati in Italia e in Europa.
I dubbi di Orsini sulle parole di Stoltenberg in merito alla Crimea
“Non sono riuscito a capire se Zelensky abbia aperto veramente alla cessione della Crimea, ma in caso affermativo le parole di Stoltenberg sarebbero di una gravità inaudita”, ha incalzato Orsini.
Il riferimento, in questo caso, è alla chiusura di Stoltenberg alla possibilità di avviare una trattativa con la Russia mettendo sul tavolo l’annessione della Crimea da parte di Mosca. Infine, Orsini ha ribadito la sua visione sulle mosse dell’Italia: “Il no a mandare armi dell’Italia non cambierebbe nulla dal punto di vista pratico, ma dal punto di vista politico sì perché farebbe deragliare il progetto degli Usa di guerra eterna alla Russia”. In chiusura un messaggio a Salvini, affinché mantenga l’impegno di portare Draghi in Parlamento per riferire sulla strategia italiana.