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Caso Denise Pipitone, Milo infante indagato da una procura. Il giornalista spiega perché e si difende

Milo Infante è indagato per diffamazione nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. Le sue parole dopo l'avviso di garanzia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Milo Infante, volto noto della Rai, ha annunciato di essere indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina sparita da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004. Il giornalista risulta indagato per diffamazione dalla procura di Caltanissetta e non da quella di Marsala, che ha smentito la circostanza. Intanto Infante ha detto di essere “sereno e tranquillo”, convinto di non aver detto nulla di diffamatorio.

Milo Infante indagato, la procura di Marsala smentisce

Il giornalista Rai Milo Infante risulta indagato per diffamazione nell’ambito dell’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone. La Procura di Marsala però ha smentito che il conduttore di “Ore 14” sia indagato, precisando di non aver mai inviato alcuna comunicazione giudiziaria a Infante.

Secondo quanto riporta Repubblica, Milo Infante è sì indagato, ma da un’altra procura, quella di Caltanissetta. L’indagine sarebbe partita in seguito ad una querela presentata dai magistrati marsalesi. Quando ci sono dei magistrati coinvolti il procedimento spetta ad un’altra procura competente territorialmente, Caltanissetta in questo caso.

Il giornalista sarebbe indagato perché durante uno speciale del suo programma, “Ore 14”, dedicato alla scomparsa di Denise Pipitone, aveva accusato i responsabili delle indagini di aver fatto diversi sbagli.

Denise Pipitone: Milo Infante indagato, le sue parole

Intervistato dal Corriere della Sera, Milo Infante spiega che “da Marsala non può essere arrivata nessuna smentita, perché io non ho mai detto di essere indagato da quella Procura”.

Il giornalista Rai afferma di  aver ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Caltanissetta, spiegando che i pm di Marsala hanno presentato una querela per diffamazione aggravata contro di lui e contro altri colleghi che si sono occupati della scomparsa di Denise Pipitone.

“Sono sereno e tranquillo di non aver detto niente di diffamatorio; se la diffamazione consiste nel criticare delle indagini aperte e chiuse a tempo di record, allora sono colpevole”, afferma il giornalista.

Nell’intervista al Corriere Infante conferma le accuse agli inquirenti responsabili delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, che sarebbero alla base della querela: “È un dato di fatto: le indagini sono state fatte male nel corso degli anni. Gli errori più gravi sono stati commessi nelle prime due settimane”.

“Il caso di Denise Pipitone – continua – è uno dei piu grandi fallimenti della giustizia italiana, per 17 anni e mezzo hanno fatto finta o cercato male una bambina che è stata rapita. E ora la tua preoccupazione è querelare i giornalisti? Questa è la mia amarezza. Non è così che si cerca Denise”.

Denise Pipitone, non ci sarà nessuna commissione parlamentare

Sulla vicenda della scomparsa di Denise Pipitone si sono spenti ormai i riflettori delle istituzioni: non sarà infatti costituita la commissione d’inchiesta parlamentare, che si sarebbe occupata di tornare sulle indagini che, sino ad oggi, non hanno dato alcun risultato.

Piera Maggio, la madre di Denise, non si arrende: “Fino a che non avrò una dimostrazione diversa, continuo a lottare per lei”.

Fonte foto: ANSA
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