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Bufera sul consigliere comunale Mevoli: Elena Cecchettin "imbarazzante", chi uccide le donne è "effeminato"

Bufera sul consigliere comunale di Brindisi Cesare Mevoli (Fratelli d'Italia) che sui social attacca Elena Cecchettin

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Stanno suscitando molte polemiche le parole di un consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Brindisi, Cesare Mevoli, che sui social definisce “fortemente imbarazzante” la “sovraesposizione mediatica” di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia. Ma non solo: parla della “storiella” del patriarcato e sostiene che ci uccide le donne, come Filippo Turetta, ha una personalità “femminilizzata”.

Il consigliere comunale di Brindisi contro Elena Cecchettin

Cesare Mevoli è finito nella bufera per un paio di post pubblicati sul suo profilo Facebook in cui dice la sua sul femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne padovana uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

Nel primo post il consigliere comunale se la prende con la sorella della ragazza, Elena Cecchettin, che in questi giorni ha più volte sollevato il tema del patriarcato in relazione al delitto.

“La sovraesposizione mediatica di Elena – con attacco frontale a tutti gli uomini, unito a forte desiderio di repressione e di ‘educazione alternativa’, è ormai quanto meno fortemente imbarazzante, “attacca il consigliere comunale.

E ancora: “La sorella della sfortunata Giulia sale in cattedra e senza che nessuno glielo chieda, colpevolizza e detta le regole che tutti gli uomini devono pedissequamente osservare. Ricordiamo a questa ragazza, grande appassionata di Bafometto, croci capovolte e pentacoli, che i Veri Uomini sanno perfettamente come comportarsi”.

“I Veri Uomini non hanno bisogno dei consigli di una ragazza che farebbe meglio a rispettare la sorella, stringendosi attorno alla famiglia in un dignitoso silenzio di preghiera“.

 Elena Cecchettin assieme al padre alla fiaccolata in ricordo di Giulia

Il post di Cesare Mevoli sui femminicidi

In un secondo post Mevoli fornisce poi la sua analisi sulla violenza sulle donne, postando le foto di due autori di femminicidi (Filippo Turetta e Alessandro Impagnatiello): “Guardateli, guardateli bene in faccia: i volti puliti, le sopracciglia curate, le spalline strette nelle loro camicette su misura, i braccini sottili, le manine intonse”.

“Sono i figli della mascolinità tossica? Non crediamo proprio – continua – questi sono i vostri uomini rieducati, decostruiti, femminilizzati”, “in questi qua non troverete le caratteristiche di un uomo, ma tutti i difetti di una complessa e femminilizzata personalità debole e remissiva”.

E ancora: “Questi sono il prodotto marcio di una società che combatte il maschio forte, il patriarcato è una storiella che vi raccontano quelle orribili streghe sovrappeso coi capelli viola nei loro deliranti proclami”.

Le polemiche

Parole che hanno suscitato numerose polemiche. “Il violento attacco ad Elena Cecchettin, che da vittima diventa colpevole basterebbe per indignare, ma il consigliere rincara la dose usando sciocche teorie per giustificare questa presa di posizione”, scrive in una nota il deputato Pd Claudio Stefanazzi.

“La teoria sul maschio dominante che non si macchia di femminicidio, relegando questo tipo di delitti a soggetti lombrosianamente deboli ed effemminati, esprime un pensiero retrogrado ed è offensiva nei confronti di uomini e donne”.

“In tali affermazioni retrograde ed oscurantiste ritroviamo tutti i pregiudizi sulle donne come Elena Cecchettin che dovrebbe restare in silenzio con i suoi cari, chiudersi nel dolore e pregare, anziché denunciare e far rumore”, esprime in comunicato l’alleanza Sinistra/Verdi.

La replica di Mevoli

Mevoli ha poi risposto agli attacchi con un altro post: “Come sempre il Pd butta in caciara ogni cosa”, “io non rinuncerò mai ad esprimere il mio punto di vista, che sia condiviso o meno”.

“Io ho contestato ad una ragazzina il diritto di pretendere che ‘tutti gli uomini devono (debbano) chiedere scusa’. Scusa a chi? Per quale motivo? In Italia e nel mondo ci sono uomini che uccidono donne, donne che uccidono uomini, genitori che uccidono figli e figli che uccidono genitori. Sono tutti omicidi, e tutti vanno puniti secondo legge. Ma non credo che ci siano categorie particolari che debbano scusarsi”.

Fonte foto: ANSA/Facebook

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