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CRONACA NERA

Bologna, 35enne trova resti umani e foto di autopsie in una casa appena comprata: al via i test sulle ossa

Una cassa con resti umani insieme a foto di autopsie e strumenti per il sezionamento: la macabra scoperta di una 35enne nel sottotetto di casa sua

Pubblicato:

Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

È salita nel sottotetto insieme agli operai. La casa appena acquistata, i primi interventi di ristrutturazione e tutte le operazioni che fanno parte della routine di chi sceglie una nuova abitazione. Poi la macabra scoperta: una cassa, un sacco di cotone, resti umani e immagini di autopsie.

Ossa e foto di autopsie in un sottotetto: la macabra scoperta a Bologna

Lei, 35 anni, aveva appena acquistato un appartamento in un condominio del quartiere San Donato-San Vitale di Bologna.

Durante i lavori di ristrutturazione la nuova proprietaria ha raggiunto il sottotetto dello stabile insieme agli operai, quando si è accorta che davanti a lei c’era una cassa di legno.

Bologna, quartiere San Donato: una 35enne ha trovato resti umani nel sottotetto del suo stabile

Al suo interno un sacco di cotone che nascondeva ossa umane con alcune parti di cranio. Accanto alla cassa, inoltre, erano presenti immagini di corpi sottoposti ad autopsia, strumenti per il sezionamento e riviste risalenti agli anni ’60.

Con un comprensibile sgomento, la 35enne ha subito chiamato i carabinieri.

Le indagini

Sul posto sono subito arrivati i militari insieme al medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.

Lo specialista ha subito confermato che quelle fossero ossa umane.

Immediatamente gli inquirenti hanno indagato per risalire alla storia dello stabile, e la soluzione dell’enigma è presto arrivata.

La soluzione dell’enigma e il sequestro del materiale

Nessun mostro, né l’antro nascosto di un assassino seriale, né un occultamento dentro un pozzo.

I carabinieri hanno scoperto che lo stabile per anni è stato di proprietà di un docente di medicina legale dell’Università di Bologna deceduto nel 1987.

Resti umani, foto e riviste sarebbero dunque appartenute all’ex proprietario.

I suoi familiari, dopo la sua morte, avevano deciso di ristrutturare lo stabile e dividerlo in quattro unità immobiliari. Probabilmente i suoi congiunti erano ignari di cosa si trovasse nel sottotetto.

Il materiale rinvenuto è stato dunque sequestrato dai carabinieri di Bologna e in questo momento è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Fonte foto: iSTOCK

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