Omicidio di Elisa Claps, il corpo nascosto per 17 anni: la doppia vita del serial killer Danilo Restivo
Elisa Claps è stata uccisa il 12 settembre 1993 da Danilo Restivo: non è stata la sua unica vittima. Dove si trova oggi il serial killer
Uccisa a 16 anni. L’omicidio di Elisa Claps è uno dei casi di cronaca nera più incredibili della storia italiana, sembra uscito da un noir di un maestro del thriller narrativo, con le sue ambientazioni mistico-religiose e lo scenario di vecchie chiese in stile gotico-medioevale. Invece, purtroppo, è stato tutto reale: una studentessa uccisa dal serial killer Danilo Restivo a Potenza, con il corpo nascosto in una soffitta per 17 anni. Più di quanti ne avesse la vittima al momento della scomparsa.
- Chi era Elisa Claps
- Il cadavere trovato 17 anni dopo
- La scena del crimine
- Danilo Restivo, il sospettato numero uno
- La doppia vita criminale di Restivo fra Italia e Gran Bretagna
- La vicenda processuale italiana e le indagini insabbiate
- I presunti depistaggi della Chiesa
Chi era Elisa Claps
Il 12 settembre 1993 cade di domenica. A Potenza, una studentessa liceale di 16 anni – iscritta al classico – si prepara per andare a messa.
Si chiama Elisa Claps, una ragazza solare e piena di gioia di vivere: prima di uscire di casa, avvisa la madre che andrà in chiesa con un’amica.
Aggiunge che tornerà per pranzo, verso le 13, e chiude la porta dietro di sé.
La tavola è pronta, ma Elisa non è a casa: la famiglia si preoccupa, così i fratelli escono a cercarla, ma senza fortuna. Si decide di chiamare la polizia.
Dalle testimonianze si apprende che la giovane era effettivamente andata nella Chiesa della Santissima Trinità: quel luogo sacro assumerà un ruolo centrale e determinante in tutta la vicenda.
Elisa Claps
Il cadavere trovato 17 anni dopo
Passano gli anni, la famiglia dà la ragazza per morta, rassegnata: vorrebbe solo un corpo da poter piangere e seppellire.
Si arriva al 17 marzo 2010, quasi 17 anni dopo il giorno della scomparsa.
Nella chiesa della Santissima Trinità, dove era stata vista per l’ultima volta Elisa Claps, erano in corso da alcune settimane dei lavori di ristrutturazione edilizia, sottotetto compreso.
All’improvviso, due donne addette alla pulizia scorgono in un angolo una sorta di fantoccio: si avvicinano, rimuovono la polvere e scoprono con orrore che si tratta di uno scheletro.
Sulle prime, pensano si tratti dei resti di qualche essere umano sepolto lì da secoli e avvisano il parroco e la polizia.
Gli inquirenti, però, collegano la macabra scoperta alla scomparsa della ragazzina avvenuta 17 anni prima: i test confermano, quei resti sono di Elisa.
La scena del crimine
Il corpo, ovviamente, è in avanzato stato di decomposizione. Accanto vi sono i suoi effetti personali: orologio, occhiali, orecchini e sandali.
Quel che resta degli abiti è squarciato, segno inequivocabile di aggressione a scopo sessuale, degenerata in omicidio.
La ragazza è stata massacrata con 13 colpi inferti con furia bestiale da un’arma da taglio e punta.
I successivi rilievi criminalistici isoleranno tracce di liquido seminale, dal quale vengono evidenziati addirittura due profili genetici: anche questo è un particolare che sconvolge, e che non troverà mai una plausibile spiegazione nei processi.
Fondamentali dal punto di vista dell’analisi dettagliata della scena, sono i seguenti elementi:
- presenza di microsassolini del sottotetto presenti sotto le calzature della vittima, segnale evidentissimo che la ragazza è giunta viva, camminando nel locale;
- fori praticati in modo rudimentale per consentire l’uscita dei miasmi cadaverici;
- rinvenimento di un bottone di un abito talare in uso a personalità di alto lignaggio del clero.
Danilo Restivo, il sospettato numero uno
Durante le indagini, gli inquirenti appurano che l’ultima persona incontrata da Elisa è un giovane di 22 anni, che da diverso tempo vive a Potenza per esigenze di lavoro del padre: si chiama Danilo Restivo.
Quando viene interrogato, cade subito in vistose incongruenze e anomale dimenticanze: per alcuni testimoni avrebbe corteggiato Elisa Claps. Tanto basta per renderlo un sospettato.
Volto rotondo, scarsamente espressivo, apparentemente timido e introverso, indossa degli occhiali da bravo ragazzo, che gli conferiscono un aspetto innocuo.
In realtà, Restivo ha una nomea non proprio positiva nella cerchia degli amici e delle amiche: sarebbe uno stalker assillante e molesto, che sovente perderebbe le staffe di fronte ai rifiuti. Per gli inquirenti è il sospettato ideale.
Su tutto c’è un particolare fortemente anomalo: il giovane sarebbe solito andare in giro con un paio di forbici per tagliare delle ciocche di capelli alle ragazze, da conservare come feticci.
Fra l’altro, per gli investigatori l’arma del delitto sarebbe stata proprio una coppia di forbici.
Danilo Restivo, in una foto del maggio 2013
Inoltre, il 12 settembre 2010 – oltre al cadavere di Elisa Claps – si scopre che Restivo si sarebbe recato in ospedale per farsi medicare una ferita: aveva riferito di essersela procurata con una caduta accidentale proprio nella chiesa della Santissima Trinità.
Per gli inquirenti il cerchio è chiuso: Danilo Restivo è accusato dell’omicidio della studentessa.
La doppia vita criminale di Restivo fra Italia e Gran Bretagna
Continuano le indagini e gli inquirenti scoprono che Danilo Restivo, in Gran Bretagna (dove aveva vissuto per un periodo), è stato accusato di aver ucciso una vicina di casa di nome Heather Barnett.
La data dell’omicidio è il 12 novembre 2002: il particolare raccapricciante è che avrebbe tagliato una ciocca di capelli alla donna, conservandola.
Non ci sono più dubbi: Restivo è un serial killer. In primis perché molti assassini seriali asportano parti del corpo e/o del vestiario della vittima. Sono per loro dei feticci, che consentono a distanza di tempo di rivivere il perverso piacere dell’omicidio. Si chiama componente ‘totemica’.
Inoltre, l’omicidio della donna inglese è avvenuto il 12 novembre, mentre quello di Elisa il 12 settembre. Anche qui la somiglianza fra le date potrebbe non essere casuale, ma il frutto di una progettazione omicidiaria seriale.
In ogni caso, il 30 giugno 2011, Restivo viene condannato all’ergastolo dal tribunale di Winchester per aver ucciso la sua vicina di casa.
Dal punto di vista criminologico, sembrerebbe appartenere alla categoria dei ‘lust serial killer’ (letteralmente ‘assassini seriali lussuriosi‘): è la peggiore, dal momento che include individui sadici-sessuali, che uccidono perché spinti da un impulso irrefrenabile a violentare e ad ammazzare, anche se non sempre riescono nell’intento.
La vicenda processuale italiana e le indagini insabbiate
Nel frattempo, iniziano anche in Italia i processi a carico di Restivo per la vicenda Claps.
L’8 novembre 2011, in un’aula del Tribunale di Salerno, si procede col rito abbreviato.
Perché Salerno? Perché i magistrati della città campana, competenti per territorio, hanno indagato il titolare dell’inchiesta della Procura di Potenza, con l’accusa di aver insabbiato le indagini sotto pressioni di personaggi importanti.
Per questo, si è proceduto a un trasferimento della sede giudicante: va detto, però, che successivamente il giudice sarà prosciolto.
Intanto, l’11 novembre 2011, Danilo Restivo è riconosciuto colpevole dell’omicidio di Elisa Claps e condannato all’ergastolo.
Dopo due anni, il 20 marzo 2013, sempre a Salerno, inizia il processo di secondo grado contro Restivo. Il 24 aprile 2013 viene confermata la condanna e infine, il 23 ottobre 2014,la Suprema Corte di Cassazione chiude la vicenda rendendo la sentenza definitiva.
I presunti depistaggi della Chiesa
A destare sospetti, il fatto che il rinvenimento del cadavere di Elisa Claps sia avvenuto in un sottotetto di una chiesa.
Fra l’altro, per un lungo periodo, nell’edificio religioso si sono svolti anche dei lavori di ristrutturazione, che hanno interessato il locale in oggetto.
Si riscontrano da parte del clero locale strane dichiarazioni, versioni contraddittorie e a tratti affermazioni surreali (come quella del viceparroco, che si sarebbe dimenticato di avvisare il vescovo della scoperta).
Per finire, il rinvenimento sulla scena del crimine di un bottone di un abito talare, appartenente addirittura a una livrea in uso ad alti esponenti del clero.
Qualcuno ipotizza che, avvisato dai prelati locali, un’autorità religiosa sia addirittura salita nel sottotetto e, constatata la presenza del cadavere, abbia deciso di insabbiare tutto per evitare scandali.
Avrebbe perso il bottone in quel sopralluogo, accidentalmente.
FAQ
Il 17 marzo 2010, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza, durante dei lavori di manutenzione, viene trovato il corpo di Elisa Claps: era scomparsa il 12 settembre 1993.
Elisa Claps aveva due fratelli: Gildo e Luciano.
Danilo Restivo è attualmente detenuto in Inghilterra, dove sta scontando una condanna all'ergastolo per l'omicidio di Heather Barnett, avvenuto successivamente al delitto Claps, quando l'imputato si era già trasferito nel Regno Unito.
Danilo Restivo è nato il 3 aprile 1972 ad Erice, in provincia di Trapani.