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Beatrice Venezi sull'episodio dell'Orchestra Sinfonica di Palermo: la sua versione e l'attacco alla sinistra

“La mia colpa? Non dirigo a sinistra”: così Beatrice Venezi risponde alle critiche dei membri dell’Orchestra di Palermo

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

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È consuetudine che, a concerto finito, gli orchestrali rivolgano un affettuoso saluto al direttore che li ha guidati. Un applauso dato con i piedi, mentre le mani sono occupate a reggere gli strumenti. Tale saluto è stato tolto a Beatrice Venezi, criticata dai musicisti dell’Orchestra Sinfonica di Palermo. Così risponde la direttrice contestata.

Beatrice Venezi, l’attacco alla sinistra

“Il mondo della musica è stato dominato, così come quello della cultura in generale, dalla sinistra”: è questo il motivo per cui lei viene così aspramente criticata, afferma intervistata da Il Giornale la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi.

Il maestro, che non ha mai nascosto le proprie idee ascrivibili alle ideologie di destra, è anche consigliere della musica del ministero della Cultura del governo Meloni, ma non si considera una politica: “Sono altri a dover scegliere, io offro suggerimenti”.

La direttrice contestata dargli orchestrali di Palermo

Venezi accusa il mondo della cultura italiana di pregiudizi e discriminazioni che, stando alle sue parole, sono attuate per lo più da intellettuali di sinistra in posizioni di rilievo: “Alla testa delle istituzioni musicali tricolori vedono sempre le stesse facce di prima. Non mi pare siano di destra”.

Parla molto di destra e sinistra, ma, infine, la direttrice d’orchestra auspica che “questa distinzione tra destra e sinistra sia superata, non ha alcun senso. Come quella fra uomini e donne”.

Le critiche dei musicisti dell’Orchestra di Palermo

Sulle pagine del quotidiano, Beatrice Venezi ridimensiona gli screzi che, stando a quanto riportato da Repubblica, ci sono stati con i musicisti dell’Orchestra Sinfonica di Palermo, da lei diretti pochi giorni prima.

“Se un direttore non funziona, gli orchestrali lo sfiduciano direttamente, senza tanti giri di parole. Non mi pare sia successo a Palermo” afferma.

Il maestro parla di una “piccola minoranza di tre professori su oltre settanta elementi in organico” e assicura che della questione si stanno occupando i suoi avvocati.

Il commento su Fedez ed Elodie

A dimostrare come l’esposizione di idee politiche da parte di personalità del mondo dello spettacolo sia accettata solo se ascrivibili a determinate posizioni, Beatrice Venezi prende in esempio Fedez, Elodie e Damiano David.

“Fedez attacca la Premier un giorno sì e l’altro pure, Elodie idem, Damiano dei Måneskin quando ha vinto la destra ha spiegato che era un giorno triste […]. Io non posso pronunciare una sillaba senza essere esaminata”.

Ancora una volta, per Beatrice Venezi la questione è prettamente politica: “C’è una tendenza a sminuirmi, a offendermi, a personalizzare le critiche. Gli artisti di sinistra, invece, fanno quello che gli pare”.

Fonte foto: ANSA

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