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Auto nel Lago di Como nell'incidente a Piona di Colico: morto anche il marito ricoverato da due settimane

Dopo Manuela Spargi è morto anche il marito Enrico Taffi: erano finiti con l'auto nel Lago di Como, a Piano di Colico, insieme a un parente

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Era finito con l’auto nel Lago di Como con la moglie e un cugino di lei, a causa di una manovra sbagliata: a due settimane dall’incidente avvenuto a Colico, in provincia di Lecco, è deceduto anche Enrico Taffa, 60 anni, marito di Manuela Spargi, 56 anni, morta sul colpo dopo il salto di 40 metri in acqua. L’uomo era stato soccorso insieme al 79enne Carlo Emilio Chies da un vigile del fuoco fuori servizio e dalla compagna. Dopo essere stato estratto dall’abitacolo sommerso in arresto cardiocircolatorio è stato ricoverato all’ospedale di Varese, ma non è sopravvissuto.

L’incidente

L’incidente è avvenuto il 2 gennaio, quando la coppia e il parente stavano rincasando dopo una visita all’abbazia di Piona. La 56enne avrebbe perso il controllo dell’auto finendo nel Lago di Como dalla sponda lecchese del comune di Colico.

Secondo le ricostruzioni, la donna alla guida del suv con il cambio automatico avrebbe inserito erroneamente la retromarcia e i tre sarebbero precipitati dalla scarpata dopo essere finiti fuori dalla carreggiata per un breve tratto.

Le operazioni di recupero dell’auto finita nel Lago di Como a Colico

L’intervento del vigile del fuoco

La scena si è verificata davanti agli occhi di diversi turisti, tra i quali un vigile del fuoco fuori servizio, Ivano Ghidoni, e alla compagna, Debora Palmisano, medico anestetista.

Il 45enne milanese si è immediatamente tuffato riuscendo a tirare fuori dall’abitacolo Enrico e Carlo, mentre per Manuela era già troppo tardi. Entrambi i feriti sono stati rianimati e trasportati d’urgenza in ospedale. Chies, residente a Bernareggio, in Brianza, è ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Gravedona, nel Comasco.

Il carro funebre disperso in Valtellina

Come se non bastasse la fatalità della tragedia, ad aggravare il dolore dei parenti si è aggiunta la vicenda del conducente delle carro funebre bloccato nella neve in Valtellina con il feretro di Manuela Spargi.

Per un probabile errore del navigatore il 37enne, alla guida del carro funebre, si è ritrovato in una strada di montagna solitamente chiusa in inverno che porta al passo Dordona, nel comune di Fusine, in provincia di Sondrio, invece di dirigersi a Milano dove era attesto per le esequie della donna.

In mezzo a una bufera di neve e senza linea nel cellulare per poter chiedere aiuto, l’addetto delle pompe funebri ha lasciato il veicolo percorrendo quasi dieci chilometri a piedi fino a un rifugio, dove ha potuto finalmente chiamare i soccorsi.

L’uomo è stato recuperato dagli uomini del Soccorso alpino in condizioni di quasi assideramento e il funerale è stato rinviato tra l’incredulità dei familiari, informati solo dopo ore.

 

Fonte foto: ANSA

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