Arrestato per stalking a Milano si difende sulla ricerca dell'acido: la versione della catena del motorino
L'uomo arrestato venerdì scorso con l'accusa di stalking nei confronti dell'ex fidanzata sostiene di aver cercato di comprare acido per il motorino
Ha tentato di giustificarsi, il 33enne romano arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di stalking nei confronti dell’ex fidanzata. L’uomo è finito in manetta per quella che gli inquirenti giudicano come una preoccupante escalation di ritorsioni e aggressioni: avrebbe anche cercato di comprare dell’acido per sfigurarla.
- Perché il 33enne romano avrebbe tentato di comprare dell'acido
- Chiamate, pedinamenti e irruzioni in casa: incubo per una 32enne
- Cosa prevede la legge sul Codice Rosso per gli atti persecutori
Perché il 33enne romano avrebbe tentato di comprare dell’acido
A far definitivamente scattare le misure cautelari nei confronti dell’uomo, commercialista di 33 anni arrestato a Milano lo scorso venerdì 17 novembre 2023, è stata proprio quella ricerca ben più che sospetta. Dopo mesi di intimidazioni ed episodi di stalking, avrebbe cercato di comprare dell’acido in grado di sciogliere metalli.
Nell’interrogatorio, l’uomo ha tuttavia tentato di difendersi sostenendo di aver bisogno di quel prodotto corrosivo perché aveva “perso le chiavi della catena” alla quale aveva legato il suo motorino e che non voleva rompere. Lo riferisce Ansa, riportando alcuni passaggi del suo colloquio.
L’arresto del 33enne è arrivato su ordinanza del gip Livio Cristofano
L’arrestato avrebbe ammesso quasi tutti gli episodi di stalking che gli sono stati contestati, sostenendo di di aver “perso la completamente la testa” quando è stato lasciato dall’ex fidanzata, una 32enne che lo ha denunciato dopo essersi rifugiata dai genitori a Roma.
Chiamate, pedinamenti e irruzioni in casa: incubo per una 32enne
La situazione era diventata insostenibile e, soprattutto, la donna ha iniziato a temere seriamente per la sua vita. Dopo la fine della relazione, proprio a causa del comportamento sempre più possessivo del 33enne, lo stesso ha iniziato a perseguitarla e minacciarla in vari modi.
Oltre a decine e decine di telefonate e messaggi anche da numeri sconosciuti, l’avrebbe pedinata in numerose occasioni, arrivando anche a irrompere in casa sua quando la donna si trovava all’estero. Una volta in casa, avrebbe sventrato con un coltello il letto e il divano, tagliandole inoltre dei vestiti.
La 32enne si è spostata quindi a Roma e il 1 novembre ha presentato denuncia nei confronti dell’uomo, arrestato a portato a San Vittore. Su di lui pendono accuse per vari reati oltre allo stalking: minacce, violazione di domicilio, accesso abusivo a sistemi informatici, danneggiamento e sostituzione di persona – perché sarebbe entrato nei suoi profili social per pubblicare foto intime.
Cosa prevede la legge sul Codice Rosso per gli atti persecutori
Per il gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, da parte del 33enne c’è stato un preoccupante crescendo di ritorsioni e aggressioni, tali da dimostrare “una personalità che appare sempre più fuori controllo”. La donna che lo ha denunciato ha riferito di provare costante ansia e paura, di aver perso la propria indipendenza.
Per questi casi, si attiva il Codice Rosso introdotto con la legge n.69 del 2019, intervenuta per modificare il reato di stalking e affini soprattutto nella gestione operativa in sede legale. È stata attivata una corsia preferenziale per le vittime di reati riconducibili a violenza domestica, di genere e atti persecutori. La polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, è obbligata a riferirla immediatamente al pubblico ministero anche in forma orale, il quale deve entro pochi giorni ascoltare la persona offesa per acquisire informazioni. La procedura mira a emettere velocemente un’eventuale misura cautelare dell’accusato.
Per le donne vittime di violenza o stalking, è attivo il servizio pubblico Telefono Rosa: il numero da chiamare, gratuito e attivo 24 h su 24 con operatrici specializzate nelle richieste di aiuto e sostegno delle vittime, è il 1522.