Il governo vuole rafforzare il Codice Rosso per un contrasto alla violenza sulle donne più efficace
Un nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne: il Codice Rosso subisce un profondo aggiornamento. Il governo cerca l'intesa con l'opposizione
Giulia Cecchettin è stata ammazzata a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Dopo l’ennesimo femminicidio, che ha profondamente scosso l’opinione pubblica, il governo ha deciso di rendere più incisivo il cosiddetto “Codice Rosso”, la legge 69 del 19 luglio 2019 che contiene una serie di tutele nei confronti delle vittime di violenza, che nella stragrande maggioranza dei casi sono donne.
- In arrivo il nuovo Codice Rosso rafforzato
- Il Codice Rosso ha margini di miglioramento
- Come cambia la legge contro la violenza sulle donne
In arrivo il nuovo Codice Rosso rafforzato
Fra pochi giorni sarà il 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il governo Meloni spinge per arrivare a quella data dal forte valore simbolico con un disegno di legge più efficace.
“Speriamo che il disegno di legge diventi in pochi giorni definitivamente legge dello Stato”, si è augurata la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, che ha firmato il provvedimento.
A partire da lunedì 20 novembre, il testo passerà all’esame del Senato. Il governo si augura una celere approvazione.
Tutto lascia sperare che i tempi siano rapidi, considerata l’identità di intenti dimostrata fra governo e opposizione durante l’esame del testo alla Camera.
Il Codice Rosso ha margini di miglioramento
Ilenia Fabbri, Giulia Tramontano, Marisa Leo, Alessandra Matteuzzi, Celine Matzohl, Sofia Castelli, Giulia Cecchettin e le altre. Sono solo alcune fra le più recenti vittime di femminicidi.
Le ragazze e le donne uccise da uomini, spesso loro compagni o ex, sono centinaia ogni anno.
Il Codice Rosso è in vigore da quattro anni e la sua applicazione ha fatto emergere alcune lacune.
Come cambia la legge contro la violenza sulle donne
La nuova bozza estende l’applicabilità dell’ammonimento del questore ai cosiddetti reati spia, sia consumati ma anche solo tentati: violenza privata, minaccia aggravata, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio e danneggiamento.
Verrà considerato vittima di violenza domestica anche il minore che assiste a episodi di violenza in famiglia.
La magistratura dovrà garantire tempi rapidi e certi per la valutazione del rischio. E dovrà anche mettere in atto senza ritardi tutte le misure preventive e cautelari utili a proteggere le vittime dai potenziali violenti.
Previsto l’arresto in flagranza differita. Previste novità in merito alla specializzazione dei magistrati e degli operatori che entrano in contatto con le vittime di violenza.
Previsto anche l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare anche fuori dei casi di flagranza.
Viene stabilita una provvisionale a titolo di ristoro anticipato in favore delle vittime.