Arrestato a Fiumicino il "re delle casseforti": era il ladro latitante più ricercato di Spagna
Arrestato a Roma, Alex Di Francesco, il “re delle casseforti”, il latitante più ricercato di Spagna. Ha 35 anni ed è italo-spagnolo
È stato arrestato a Roma, Alex Di Francesco, il “re delle casseforti”, il latitante più ricercato di Spagna. Era destinatario di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Spagna ed era stato condannato a sei anni di reclusione per furto con scasso. Era latitante da tempo.
- Arrestato il latitante più ricercato di Spagna: era in Italia
- Il ladro italo-spagnolo: si va verso l'estradizione
- Come metteva a segno i suoi colpi e come è stato arrestato
Arrestato il latitante più ricercato di Spagna: era in Italia
Alex Di Francesco è un cittadino italo-spagnolo di 35 anni con residenza, almeno sulla carta, a Roma, anche se non risultava dimorante in quel luogo.
È stato arrestato dalla Digos nella serata di venerdì 11 ottobre. Si trovava a Fiumicino e si stava allontanando da casa a bordo della sua auto, quando è stato bloccato.
Il ladro italo-spagnolo: si va verso l’estradizione
Il 35enne, descritto dai media spagnoli come “il ragazzo elegante che è diventato il miglior ladro di casseforti in Spagna”, aveva forti legami con esponenti della criminalità iberica.
Aveva messo a segno numerosi colpi non solo in patria ma anche in altri Paesi europei, soprattutto in Germania. Dopo un paio di colpi milionari a Francoforte e Berlino nel 2019, era stato arrestato ed era stato identificato attraverso il dna trovato sulla scena del crimine.
Mago della fiamma ossidrica e re delle casseforti, l’uomo è stato portato nel carcere di Regina Coeli dove è detenuto ed è a disposizione della Sezione Penale della Corte d’Appello di Roma che ne gestirà la procedura di estradizione.
Come metteva a segno i suoi colpi e come è stato arrestato
La sua classica firma sui colpi messi a segno è quella dell’ossicombustione, tecnica utilizzata per i suoi furti con scasso e della quale è esperto.
Essa consiste nel bruciare l’acciaio e il ferro delle casseforti con una fiamma ossidrica fino all’apertura della stessa cassaforte, atto propedeutico a rubare poi la refurtiva.
Sulle sue tracce, già da giorni, si erano messi gli investigatori che lo seguivano e lo hanno poi rintracciato a Fiumicino. Alla Digos di Roma era arrivata una segnalazione dalle autorità spagnole sulla sua possibile presenza in Italia, da essa poi si sono catalizzate le ricerche che si sono concentrate nella regione del Lazio.