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Arrestati marito e moglie per evasione fiscale, Iva non versata per 50 milioni: compravano auto e gioielli

Marito e moglie sono stati arrestati dalla guardia di finanza per aver evaso 50 milioni di euro in Iva

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Oltre 50 milioni di Iva evasa. Una coppia di Gallarate, in provincia di Varese, è stata arrestata dalla guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della procura europea di Milano. Sarebbero a capo di una truffa.

La truffa da 50 milioni

La procura europea di Milano, in collaborazione con la guardia di finanza di Varese, ha arrestato una coppia di coniugi di Gallarate per evasione fiscale. I due sarebbero titolari di 13 aziende e non avrebbero versato l’Iva per 50 milioni di euro.

Grazie a queste imprese i due operavano una “truffa carosello”, che prevede l’importazione di beni, in questo caso tecnologici, dall’estero e la loro rivendita eludendo il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto.

Gallarate, dove la coppia abitava

In questo modo era possibile applicare un sottocosto del valore dell’Iva stessa, che metteva così fuori mercato gli altri rivenditori. I due avevano rapporti con vari fornitori in Unione Europea e agivano anche in Croazia con una delle loro aziende.

L’arresto di marito e moglie

Nel momento dell’arresto, alla coppia presunta responsabile di questa massiccia evasione fiscale sono stati sequestrati diversi telefoni cellulari, con i quali portavano a termine le operazioni di home banking relative alle loro aziende.

Oltre a una grande quantità di denaro in contanti, in possesso degli arrestati sono stati trovati anche alcuni documenti per la creazione di nuove aziende da inserire nella truffa. I due coniugi sono stati condotti in carcere, come da indicazione del gip di Busto Arsizio.

Uno dei due coniugi risultava già colpito da precedenti misure cautelari proprio per truffa e bancarotta. L’operazione sarebbe stata gestita anche da un terzo uomo, arrestato al suo rientro dalla Moldavia, da dove dirigeva l’intera organizzazione.

Auto di lusso e gioielli

Secondo quanto riporta la stessa guardia di finanza, una buona parte delle conversazioni intercettate tra gli indagati verteva proprio su come riciclare i proventi della truffa senza destare sospetto.

Operazione non riuscita, dato che la coppia spendeva molti soldi in auto di lusso, soprattutto Lamborghini e Maserati o acquistando gioielli. Diversi anche gli investimenti, si all’estero, Dubai e Hong Kong su tutti, ma anche in Italia, con l’acquisto di hotel a 5 stelle in Puglia.

Fonte foto: IPA

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