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CRONACA NERA

Alpinista italiano di 42 anni morto dopo essere precipitato sul Grand Combin: caduto nel vuoto per 600 metri

Nuova tragedia in montagna: un alpinista italiano di 42 anni è deceduto dopo essere precipitato sul Grand Combin, nelle Alpi svizzere. Cosa è successo

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Un alpinista italiano di 42 anni è morto dopo essere precipitato sul massiccio del Grand Combin, nelle Alpi svizzere. L’incidente, come reso noto dalla polizia del Canton Vallese, si è verificato nella giornata di domenica 25 giugno.

Cosa è successo

Attorno alle ore 5 del mattino, tre alpinisti, non accompagnati da una guida alpina, hanno lasciato il rifugio Cabane de Valsorey (a un’altitudine di 3.037 metri) per raggiungere il Grand-Combin de Valsorey, la cui vetta si trova a 4.184 metri di quota.

Nel corso della salita, come riporta l’agenzia ‘ANSA’, uno di loro è caduto nel canale Nord-ovest, percorrendo 600 metri in un pendio innevato.

La tragedia è avvenuta sul massiccio del Grand Combin.

I soccorsi

L’uomo, rimasto ferito, è stato trasportato all’ospedale di Sion a bordo di un elicottero di Air-Zermatt. A metà giornata è stato dichiarato il decesso.

Un elicottero della guardia aerea svizzera è stato inviato sul posto per prendere contatto con gli altri due alpinisti, che hanno deciso di scendere a valle in autonomia.

Aperta un’inchiesta

La magistratura svizzera, in collaborazione con la polizia cantonale, ha deciso di aprire un’indagine su quanto accaduto domenica 25 giugno sulle Alpi svizzere.

Chi è l’alpinista italiano morto sulle Alpi svizzere

‘La Stampa’ aggiunge ulteriori dettagli sulla vicenda: l’alpinista italiano deceduto sulle Alpi svizzere è Walter Scarpellini, di 42 anni, di Zanica (in provincia di Bergamo). Lavorava come rappresentante nel mondo dell’edilizia, per la ditta Tomasoni di Ranica.

Grande appassionato di montagna, Walter Scarpellini aveva scalato oltre 40 vette delle Alpi. Era stato anche un giocatore di serie B di calcetto per la squadra di Bergamo. Da alcuni anni, era allenatore di portieri.

Lascia la moglie, da cui si era da poco separato, e una figlia di 13 anni, oltre alla mamma, due fratelli e una sorella.

La ricostruzione della tragedia

Sempre ‘La Stampa’ fornisce la ricostruzione della tragedia: Scarpellini, assieme al suo gruppo di cordata, ha iniziato l’ascesa attorno alle due della notte di domenica.

La caduta è avvenuta due ore dopo, davanti agli occhi dei compagni che hanno visto, impotenti, il loro amico precipitare e fare un volo di 600 metri nel vuoto.

I compagni hanno chiamato i soccorsi. Quando i soccorritori sono arrivati e hanno recuperato l’alpinista, Walter Scarpellini era ancora vivo e cosciente. Trasportato all’ospedale di Sion, in Svizzera, le sue condizioni però si sono aggravate. Dopo circa sette ore, l’alpinista è deceduto.

Fonte foto: iStock - RomanBabakin & Facebook Walter Esse

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