Ad un anno dalla morte di Mahsa Amini riesplode la protesta in Iran: arrestato il padre della giovane
Nel giorno dell'anniversario della morte, le guardie rivoluzionarie hanno arrestato in Iran il padre di Mahsa Amini
In Iran è stato arrestato il padre di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni uccisa lo scorso anno a Teheran perché non portava correttamente il velo, l’hijab. L’arresto di Amjad Amini è arrivato nel giorno dell‘anniversario della morte della giovane, divenuta un simbolo della lotta contro il regime degli ayatollah.
Arrestato il padre di Mahsa Amini
La notizia dell’arresto del padre di Mahsa Amini è stata resa nota dall’Ong Hengaw e da diversi dissidenti iraniani.
L’uomo sarebbe stato prelevato dalle Guardie della rivoluzione nella sua abitazione di Saqqez, nel Kurdistan iraniano, e trasferito in una località sconosciuta.
Non si conoscono ancora i motivi dell’arresto, ma è molto probabile che siano legati ai timori per una nuova ondata di proteste nel Paese nell’anniversario della morte della 22enne.
Il post su Instagram
Alcuni giorni fa Amjad Amini aveva pubblicato un post su Instagram in cui aveva parlato della giornata di oggi: “Care sorelle e fratelli, noi, la famiglia di Gina Mahsa, come ogni famiglia in lutto, nell’anniversario del martirio della nostra amata figlia, ci riuniremo sulla tomba e avremo una cerimonia tradizionale e religiosa. Celebriamo l’anniversario”.
“Allo stesso tempo – ha scritto – onoreremo i dolori e le preoccupazioni dei nostri cari concittadini. Astenetevi da qualsiasi cosa, atti violenti. Vi invitiamo a rispondere. Non pubblichiamo nessun testo tranne questo. La Madre e il padre di Mahsa”.
Le proteste in ricordo di Mahsa Amini
Nonostante i divieti e gli arresti a tappeto, alla vigilia del primo anniversario della morte di Mahsa Amini è tornata la protesta contro il regime teocratico di Teheran.
A Zahedan, nella provincia sud orientale del Sistan Baluchistan, l’imam della moschea sunnita ha ricordato durante la preghiera di oggi la giovane curda e l’ondata di proteste che sono seguite alla sua uccisione, con oltre 500 persone morte e più di 20 mila arrestate.
Mentre nella capitale sono comparsi graffiti e striscioni contro la Repubblica islamica. La tensione nel Paese è alta e gli ayatollah temono nuove proteste di piazza.
Nell’ultima settimana sono stati arrestati una trentina di attivisti, mentre le misure di sicurezza sono state notevolmente rafforzate nelle principali città e nella capitale Teheran. Da giorni è blindata la provincia del Kurdistan iraniano e in particolare la città di Saqqez, dove è nata Mahsa Amini e dove vive la sua famiglia.