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Vandalizzata la tomba di Mahsa Amini al cimitero in Iran: foto in frantumi, secondo episodio in pochi mesi

La tomba di Mahsa Amini, la ragazza la cui morte ha dato il via alle prostese in Iran, è stata vandalizzata

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Repressione in Iran. La tomba di Mahsa Amini, la ragazza iraniana uccisa il 16 settembre scorso mentre era in custodia della polizia per aver indossato male il velo, è stata vandalizzata per la seconda volta dalla sua morte. Intanto nel Paese proseguono le proteste e tre manifestanti sono stati impiccati.

La morte di Mahsa Amini e le proteste

Il 16 settembre 2022 una giovane ragazza iraniana di origini curde, Mahsa Amini, viene arrestata dalla polizia religiosa a Teheran, mentre si trova in visita.

Il motivo dell’arresto è che Amini avrebbe violato la legge sul velo, indossando l’hijab in modo allentato, rendendo visibili i capelli.

Khamenei Mahsa Amini Fonte foto: ANSA
L’Ayatollah Seyyed Khamenei, guida suprema dell’Iran

A seguito dell’arresto, gli agenti di polizia l’avrebbero picchiata, facendole sbattere la testa e causandole un’emorragia cerebrale che l’avrebbe poi uccisa.

A seguito di questa vicenda sono scoppiate varie proteste in Iran, dalla capitale alle province curde, per chiedere il miglioramento delle condizioni delle donne nella repubblica islamica.

La tomba vandalizzata

Dopo la sua morte, Mahsa Amini è stata sepolta a Aichi, in Kurdistan, luogo d’origine della sua famiglia. Secondo quanto riportato dalla ‘BBC’, la lapide sarebbe stata però vandalizzata, con danni al vetro della foto.

“Non importa quante volte lo rompono, lo aggiusteremo. Vediamo chi si stanca per primo” ha dichiarato il fratello di Mahsa, Ashkan, mentre l’avvocato della famiglia e il padre hanno denunciato che anche le autorità locali stanno ostacolando l’istallazione di una tettoia protettiva per la tomba.

Le nuove proteste in Iran

Intanto le proteste in Iran non si sono mai fermate, pur essendo uscite dall’attenzione dei media internazionali. Anche se le manifestazioni iniziali hanno perso potenza, l’agitazione nel Paese è tutt’altro che finita.

Le manifestazioni si sono però ridimensionate. Non circolano più i video delle donne che bruciano il velo per le strade di Teheran, e le autorità sono riuscite a pacificare le strade della capitale in tempo per l’anniversario della rivoluzione islamica.

Non si ferma però nemmeno la repressione delle autorità, che la scorsa settimana hanno eseguito la condanna a morte di tre manifestanti per impiccagione. Erano accusati di aver provocato la morte di tre agenti di sicurezza.

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mahsa-amini-tomba-vandalizzata Fonte foto: ANSA
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