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Video dell'aggressione di Filippo Turetta a Giulia Cecchettin: il sangue trovato a terra potrebbe essere suo

Il caso della scomparsa di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta vicinissimo alla svolta: il video che mostrerebbe l'aggressione di lui

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il caso dei due giovani veneziani scomparsi sabato scorso, Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, è vicino a una svolta. Chi sta indagando, come riferisce Il Corriere della Sera, ha acquisito un video che mostrerebbe l’aggressione di Turetta alla ex fidanzata.

Il video emerso da una telecamera di piazzale di Fossò

Da quanto emerso, le immagini sarebbero state riprese da una telecamera piazzata nei pressi del piazzale di Fossò, lo stesso posto in cui sono state ritrovate nei giorni scorsi delle macchie di sangue e alcuni capelli.

Si tratterebbe delle telecamere a circuito chiuso dello stabilimento Dior di Fossò, che ha una struttura produttiva nei dintorni.

Nel video, brevissimo, si vedrebbe Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato scorso. Lo apprende l’Ansa da fonti vicine all’inchiesta.

Nelle immagini si vedrebbe l”aggressione da parte di Filippo e poi il giovane caricare nella sua auto Giulia, sanguinante.

Turetta iscritto nel registro degli indagati

L’iscrizione nel registro degli indagati di Turetta, con l’accusa di tentato omicidio, si sarebbe resa necessaria dunque per svolgere gli accertamenti irripetibili che riguardano l’analisi del Dna dei campioni ritrovati. Tra i reperti ci sarebbe anche del nastro adesivo.

Nel frattempo lungo la mattinata del 17 novembre, gli inquirenti si sono recati proprio a casa di Turetta a Torreglia, in provincia di Padova per reperire ulteriori elementi utili alle indagini.

La perquisizione degli investigatori è durata ore. L’appartamento si trova al civico numero 12 di Via Mirabello, in un gruppo di palazzine di color giallo. Alle operazioni dei carabinieri sta assistendo anche l’avvocato che rappresenta la famiglia del ragazzo.

Le ricerche

Proseguono intanto senza sosta le ricerche . Le squadre dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri si sono divisi i territori da setacciare.

Una volta mappate le zone, grazie anche all’uso di elicotteri, è stato dato il via alle operazioni per battere palmo a palmo le aree naturali del Brenta, del Naviglio e dei corsi d’acqua secondari.

I Vigili del Fuoco utilizzeranno i sommozzatori per il lago di Barcis e gli altri corsi d’acqua, mentre i Carabinieri hanno chiamato all’appello i cani molecolari.

Legale Cecchettin: “Finché c’é da sperare, speriamo”

“Il Procuratore ci ha avvisato prima dell’emissione del comunicato – ha aggiunto Tigani – un fatto che abbiamo molto apprezzato. Capisco il riserbo sulle indagini, è un’indagine complessa ed è giusto che seguano il loro percorso; noi aspettiamo anche e questo passo avanti è preoccupante”.

“Speriamo in una soluzione nel breve – ha proseguito il legale -perché ogni momento che passa per la famiglia complica tutto. Finché c’è da sperare noi speriamo e non ho nulla da commentare. Non sappiamo nulla sull’esito degli esami sulle tracce ematiche e sulle eventuali immagini di telecamere del piazzale dove sono stati visti l’ultima volta”.

Da parte sua l’Associazione Penelope, che segue la famiglia, ha fatto sapere che il padre di Giulia, Gino, “è crollato passando dall’attesa per una laurea alla realtà della scomparsa e di quanto sta accadendo ora”.

Fonte foto: ANSA/Facebook

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