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Vannacci vuole mandare le ladre incinte a lavorare in fattoria: l'attacco del generale alle borseggiatrici

In un incontro elettorale Roberto Vannacci lancia la proposta del lavoro in fattoria per le ladre incinta e attacca le famiglie queer

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Roberto Vannacci continua a far parlare di sé. In un incontro elettorale a Udine il generale, candidato alle elezioni europee con la Lega di Salvini, ha rilasciato nuove, controverse dichiarazioni. Parlando di borseggiatrici ha lanciato la proposta del lavoro in fattoria per le ladre incinta, poi ha attaccato il concetto di famiglia queer.

Vannacci vuole mandare le ladre incinte a lavorare in fattoria

“Non possiamo continuare a tollerare che a Milano ci siano le borseggiatrici nel metrò, che continuano imperterrite la loro attività criminale perché sono incinta“, ha detto il generale Roberto Vannacci durante un incontro elettorale a Udine, nelle parole riportate da Ansa.

“Bisognerà trovare un sistema per comunque garantire la dignità, sia di queste signore sia dei figli che stanno per nascere, ma non possono continuare a nuocere l’attività sociale degli altri cittadini. Potrebbero essere spostate in una bellissima fattoria – ha dichiarato dove lavorando potrebbero anzi contribuire al bene sociale, invece di lasciarle portare avanti queste loro azioni criminose”.

“Nessuno vuole essere dittatoriale – ha precisato -, imporre la galera o qualche norma o principio che potrebbe essere fatto risalire a chissà quale regime del passato. Bisogna prediligere i cittadini che contribuiscono come soggetti attivi alla nostra società e mettere in condizione di non nuocere chi si intralcia con questo principio”.

Il generale respinge l’accusa di razzismo

Il generale ha parlato anche di razzismo, respingendo le accuse che gli sono state rivolte: “C’è chi sostiene che i bianchi siano superiori ai neri proprio di nascita. Io non ho mai asserito una cosa del genere, è stata smentita dalla scienza”.

“Non ho mai creduto e scritto una cosa del genere – ha continuato –  io ho semplicemente detto che un nero è diverso da un bianco dal punto di vista estetico e questa è una realtà. Non vuol dire che uno è superiore o inferiore, è semplicemente diverso“.

Vannacci contro la famiglia queer

Il generale candidato con la Lega è poi andato all’attacco delle famiglie queer, contestando il fatto che chi è contrario a questa idea “viene definito un retrogrado e troglodita”.

“Io mi sveglio questa mattina, incontro 3-4 persone per la strada e dico ‘venite, costituiamo una famiglia’, poi domani mi stanco e dico ‘no, tu non ne fai parte, ne entra a far parte quell’altro’, ha detto Vannacci dando la sua personale visione su come nasca una famiglia queer.

“Ecco, questa è in maniera molto semplice – ha aggiunto – quella che è considerata la famiglia queer cioè una famiglia che può essere composta da chiunque sulla base del sentimento della persona, che quella mattina decide come deve essere composta la propria famiglia”.

Fonte foto: ANSA
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