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CRONACA ESTERA

Arrestato l'uomo armato che a Istanbul ha preso in ostaggio dei lavoratori di un'azienda americana

A Gebze (Istanbul) una fabbrica dell'azienda americana Procter & Gamble è stata attaccata da un uomo armato: 7 operai sono stati presi in ostaggio

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Si è concluso dopo 9 ore l’incubo di 7 dipendenti di una fabbrica del gruppo americano Procter & Gamble (P&>) alla periferia di Istanbul che nel pomeriggio erano stati presi in ostaggio da un uomo armato. Il sequestratore, che avrebbe agito inneggiando ad Hamas e sostenendo la causa dei palestinesi contro l’operazione militare israeliana a Gaza, è stato arrestato dalla polizia turca.

Sequestrati sette dipendenti di una fabbrica a Istanbul

L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 1 febbraio, quando è stata evacuata la fabbrica della Procter & Gamble (P&>) di Gezbe, nella periferia di Istanbul nel nord-ovest della Turchia.

Secondo quanto riportato dai media turchi, un uomo armato è entrato nello stabilimento, dove lavorano circa 500 persone, e ha preso in ostaggio sette dipendenti.

Il fermo immagine mostra la polizia all’esterno della fabbrica.

Una foto diffusa dai media turchi mostra un uomo col volto parzialmente coperto da una kefiah armato di pistola e con attorno al torace quella che sembra una cintura esplosiva costruita in modo artigianale. Alle sue spalle, dipinta in rosso su un muro, la scritta “per Gaza”.

All’origine dell’azione criminale ci sarebbe una forma di protesta nei confronti dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza.

Sul luogo sono subito accorse le ambulanze e la polizia che ha chiuso il traffico isolando l’edificio, assieme alle forze speciali e ai negoziatori.

L’arresto e la liberazione degli ostaggi

Dopo diverse ore di trattative tra i negoziatori e il sequestratore, la polizia turca è intervenuta nella fabbrica liberando gli ostaggi e arrestando l’uomo armato.

Secondo quanto dichiarato dal governatore locale Seddar Yavuz, il blitz è scattato quando il sequestratore è uscito per andare in bagno: la polizia è intervenuta e ha bloccato l’uomo, senza ferire gli ostaggi.

Attacco in chiesa a Istanbul

Solo pochi giorni prima un altro fatto violento aveva scosso Istanbul: la chiesa italiana di Santa Maria a Sariyer è stata teatro di un attacco armato che ha provocato un morto.

Due uomini con il volto coperto hanno fatto irruzione durante la messa sparando in aria. Un turco che voleva ricevere il battesimo è rimasto ucciso.

Boicottaggi contro gli Usa

All’indomani degli attacchi del 7 ottobre e della relativa rappresaglia israeliana, la Turchia è stata attraversata da numerose richieste di boicottare i prodotti americani. Per i turchi filo-Hamas, gli Usa sono i principali fomentatori del conflitto in Medio Oriente.

Nello scontro Hamas-Israele la Turchia, per bocca del presidente Erdogan, si è apertamente schierata a favore degli islamisti.

Fonte foto: ANSA

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