Tunisino arrestato per terrorismo vicino Chieti: post jihadisti e contatti con attentatore di Bruxelles
Tunisino residente in provincia di Chieti finisce in carcere con l'accusa di terrorismo: faceva propaganda sui social per lo Stato Islamico
Promuoveva sui social la propaganda jihadista contro l’Occidente ed era in contatto con l’autore dell’attentato terroristico dell’ottobre 2023 a Bruxelles. Per questo i carabinieri del Ros hanno arrestato un 39enne tunisino residente in provincia di Chieti con l’accusa di terrorismo. L’uomo stava progettando la fuga in Francia quando è stato fermato.
- Tunisino 39enne arrestato per terrorismo in provincia di Chieti
- Il blitz dei carabinieri nel Vastese e l'arresto
- Le indagini
Tunisino 39enne arrestato per terrorismo in provincia di Chieti
Il 31 maggio il Tribunale di Vasto ha convalidato il fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 39enne di origine tunisine, B.T., arrestato nella giornata di mercoledì 29 maggio al termine di una articolata indagine dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale.
L’accusa nei suoi confronti è di associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere aggravata dalla finalità del terrorismo.
Secondo gli investigatori, il 39enne si era radicalizzato e svolgeva attività di propaganda e proselitismo sui social network per l’associazione terroristica Stato Islamico.
Il blitz dei carabinieri nel Vastese e l’arresto
Secondo quanto riporta il quotidiano locale Il Centro, da circa un anno il 39enne viveva con la famiglia a Fresagrandinaria, piccolo comune in provincia di Chieti, dove era arrivato con il programma di protezione per i rifugiati. Lavorava in una ditta locale.
L’uomo è stato arrestato mercoledì scorso con un blitz dei carabinieri del Ros dell’Aquila. Già indagato per propaganda sui social, un mese fa la sua abitazione era stata perquisita dai militari.
Quindi il fermo, quando è emerso che stava pianificando la fuga in Francia: aveva acquistato un biglietto del treno per Sestriere, in Piemonte.
Le indagini
Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila, sono partite quando è emerso i contatti online tra il 39enne e Abdessalam Lassoued, anch’egli originario della Tunisia e autore dell’attentato terroristico del 16 ottobre 2023 a Bruxelles, quando con fucile uccise due turisti svedesi prima di essere a sua volta abbattuto dalla polizia.
Gli investigatori hanno ricostruito un intenso processo di autoradicalizzazione islamista da parte dell’uomo, unito ad un’assidua attività di propaganda a favore di organizzazioni terroristiche di matrice jihadista.
Il 39enne diffondeva sui social materiale di propaganda jihadista, rivolgendosi in particolare a persone di lingua araba presenti sia sul territorio nazionale che estero, tentando di influenzarli e reclutarli per la causa, l’obiettivo ultimo della realizzazione del califfato mondiale.