Trump sostiene Israele e incita la rappresaglia: "Avrebbero dovuto colpire i siti nucleari dell'Iran"
Donald Trump ha incitato Israele ad attaccare gli impianti nucleari iraniani come rappresaglia
“Attaccate le centrali atomiche”. Il candidato repubblicano alla presidenza degli Usa Donald Trump esorta Israele a colpire i siti nucleari iraniani come rappresaglia contro l’attacco di Teheran.
- Attacco alle centrali nucleari
- Biden e la frecciata a Netanyahu
- Tensione in Libano tra Israele e l'Onu
Attacco alle centrali nucleari
La guerra in Libano tra Israele e Hezbollah, con il coinvolgimento dell’Iran, irrompe nella campagna elettorale americana. Entrambi gli schieramenti hanno parlato dell’atteggiamento di Tel Aviv nel conflitto.
Si sono fatte notare soprattutto le parole del candidato repubblicano Donald Trump, che ha confermato la propria vicinanza a Israele esortando Netanyahu ad attaccare i siti nucleari iraniani in risposta al bombardamento di Teheran.
“La risposta doveva essere: colpite il nucleare prima e preoccupatevi poi. Se lo faranno, lo faranno. Scopriremo quali sono i piani” ha dichiarato l’ex presidente degli Stati Uniti, confermando il suo totale appoggio a qualsiasi strategia israeliana.
Biden e la frecciata a Netanyahu
Anche il presidente Joe Biden, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, è tornato a parlare del conflitto in Medio Oriente. A una domanda su possibili interferenze israeliane nelle elezioni ha risposto con una frecciata a Netanyahu.
“Nessuna amministrazione ha aiutato Israele più di me. Nessuno, nessuno, nessuno, e penso che Bibi dovrebbe ricordarsene. Per quanto riguarda il fatto che stia cercando di influenzare le elezioni o meno, non lo so, ma non ci conto” ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti.
Nei mesi scorsi tra la diplomazia statunitense e quella israeliana e in particolare tra i due leader a livello personale è cresciuta una tensione inusuale per i rapporti Washington-Tel Aviv.
Tensione in Libano tra Israele e l’Onu
Nel frattempo Israele si sta scontrando anche con i militari in missione per conto dell’Onu nella zona di confine con il Libano. L’Idf ha chiesto a un contingente irlandese, che occupa l’avamposto 6-52, di lasciare le proprie postazioni.
I militari si sono rifiutati: “Siamo l’unico canale di comunicazione tra le parti. E sta anche lavorando con i partner per fare il possibile per proteggere la popolazione” ha dichiarato il comandante della missione di pace Jean-Pierre Lacroix.
L’Irlanda è uno dei pochi Paesi europei che riconosce lo Stato di Palestina. La storica lotta per l’indipendenza dal Regno Unito portata avanti per decenni da Dublino durante il secolo scorso ha creato un legame storico con la causa palestinese.