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Toti accusato di finanziamento illecito, altri guai per il governatore della Liguria agli arresti domiciliari

Il governatore della Liguria Giovanni Toti, già ai domiciliari, è stato accusato di aver ricevuto finanziamenti illeciti da Esselunga

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Ancora accuse per Giovanni Toti. Il governatore della Liguria, agli arresti domiciliari per un’inchiesta su alcune tangenti relative al porto di Genova, giovedì 18 luglio ha ricevuto un’altra ordinanza di custodia cautelare per dei presunti finanziamenti illeciti provenienti da Esselunga.

Nuova accusa per il governatore della Liguria Toti

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per un’accusa di finanziamento illecito alla sua attività politica.

Secondo gli inquirenti, alcuni spot elettorali in favore dell’attuale presidente sarebbero stati pagati dall’azienda Esselunga, in maniera irregolare rispetto alle norme che regolano il finanziamento ai partiti e ai candidati alle elezioni.

Il maxi-schermo su cui sono passati gli spot elettorali contestati

Oltre a Toti, sono indagati anche il suo ex braccio destro Matteo Cozzani, l’ex senatore e proprietario dell’emittente locale Primocanale Maurizio Rossi e l’ex consigliere di Esselunga Francesco Moncada.

Gli spot elettorali proiettati sul maxischermo

La guardia di finanza avrebbe intercettato il 17 marzo 2022 una conversazione tra gli indagati per concordare il passaggio su un maxi schermo di Terrazza Colombo di alcuni spot elettorali in favore del candidato sindaco Marco Bucci alle elezioni comunali e della Lista Toti alle politiche.

Secondo gli investigatori queste sponsorizzazioni non proverrebbero dalle società alle quali erano attribuite, ma direttamente da Esselunga, su mandato della famiglia Caprotti che l’ha fondata e che la controlla.

Coinvolta inoltre anche l’emittente televisiva locale Primocanale, che avrebbe stipulato un regolare contratto per 500 passaggi televisivi degli spot in favore della Lista Toti per un compenso di 5.000 euro, per poi mandare in onda oltre 6.000 spot ricevendo, secondo gli inquirenti 60mila euro.

Le altre accuse a Giovanni Toti

Quando è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare, Giovanni Toti si trovava già agli arresti domiciliari nella propria abitazione. Il presidente della Regione Liguria è infatti già indagato in un’inchiesta simile a quella per finanziamenti illeciti.

Toti è accusato di aver ricevuto tangenti da parte di alcuni imprenditori in cambio di favori. In particolare, la procura contesta l’assegnazione di alcuni spazi del porto di Genova all’azienda di Aldo Spinelli.

Il governatore ha già annunciato che non si ricandiderà alla carica per le prossime elezioni regionali, ma non si è ancora dimesso. Proprio nel pomeriggio del 18 luglio si terrà una manifestazione a Genova per chiedere a Toti di lasciare la carica di presidente della Regione.

Colloqui a rischio, anche quello con Salvini

Secondo quanto riferito dall’Ansa, con la nuova misura cautelare potrebbero venire sospesi i colloqui chiesti da Giovanni Toti, autorizzati nei giorni scorsi dalla gip Paola Faggioni.

Il primo, con l’assessore Giacomo Giampedrone, si è già tenuto mercoledì 17 luglio nella villetta di Ameglia.

Quello di venerdì 19 luglio, con Matteo Salvini, sarebbe invece a rischio.

Fonte foto: ANSA

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