Chiara Petrolini e l'interrogatorio su uno dei neonati morti a Parma: "Non respirava, l'ho messo nel giardino"
Le parole di Chiara Petrolini nell'interrogatorio sul primo dei due neonati morti che ha seppellito nel giardino della sua casa a Traversetolo (Parma)
Emergono i dettagli dell’interrogatorio di Chiara Petrolini, la 21enne di Traversetolo (Parma) accusata di omicidio volontario e soppressione di cadavere per aver lasciato morire e seppellito i due figli appena nati. “Ho provato a scuoterlo, non respirava e l’ho messo nel giardino” ha dichiarato la studentessa universitaria rispondendo alle domande degli inquirenti sul primo neonato, i cui resti sono stati rinvenuti sotto la finestra della sua stanza a circa un mese dal ritrovamento ad agosto 2024 del secondo figlio.
I neonati morti a Parma
Secondo quanto ricostruito sin qui, gli investigatori farebbero risalire la nascita del primo bambino alla serata del 12 maggio 2023, mentre i genitori di Chiara Petrolini si trovavano fuori casa per assistere al saggio di musica del fratello, circa un anno prima del secondo.
Nell’interrogatorio datato 10 settembre 2024, tre giorni dopo il ritrovamento del primo neonato avvenuto il 7 settembre, la 21enne ha però raccontato di non ricordare il giorno in cui è avvenuto il parto.
La casa di Traversetolo, nel Parmense, dove sono stati ritrovati i cadaveri dei due neonati
Le parole di Chiara Petrolini nell’interrogatorio
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Parma, la 21enne ha spiegato di aver avuto le contrazioni e di aver partorito “in camera di notte”.
“Ho tagliato il cordone ombelicale” avrebbe dichiarato agli inquirenti la studentessa. Un elemento che fa ipotizzare ai magistrati, nell’imputazione provvisoria che compare nell’ordinanza di custodia cautelare, come anche questo bambino, nato “alla 40esima settimana”, sarebbe morto per emorragia perché la madre tagliò il cordone “senza costrizione dei vasi”.
Le indagini
In attesa che gli esami sul corpo del piccolo accertino se fosse vivo alla nascita, la procura sta indagando Chiara Petrolini per omicidio volontario sul primogenito, anche se i pm hanno chiesto la custodia cautelare ai domiciliari per Chiara Petrolini solo per la morte del secondo figlio.
Nell’interrogatorio di agosto, proprio dopo il ritrovamento del cadavere secondogenito che ha fatto scattare le indagini, la 21enne aveva dichiarato che il piccolo appena partorito “aveva gli occhi aperti, ma non emetteva suoni”.
Alla notizia della macabra scoperta nel loro giardino, i genitori della studentessa avrebbero chiesto alla figlia, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, “cosa hai fatto? Sei stata tu? Così si va in galera”. Domande che farebbero emergere l’inconsapevolezza della famiglia.